109 CONDIVISIONI

Biotestamento, arriva (con 2 anni di ritardo) la banca dati nazionale: si potrà applicare la legge

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il decreto sulla Banca dati nazionale per le Disposizioni anticipate di trattamento (DAT): “Con questo atto la legge sul biotestamento approvata dal Parlamento è pienamente operativa e ciascuno di noi ha una libertà di scelta in più”. Associazione Coscioni: “Ora parta una campagna informativa”.
A cura di Annalisa Cangemi
109 CONDIVISIONI

Immagine

"Ho appena firmato il decreto sulla Banca dati nazionale per le Disposizioni anticipate di trattamento (DAT). Con questo atto la legge sul biotestamento approvata dal Parlamento è pienamente operativa e ciascuno di noi ha una libertà di scelta in più". È l'annuncio del ministro della Salute, Roberto Speranza.

Fino ad ora la piena applicazione della legge è stata quasi impossibile. Complici gli ostacoli burocratici e una scarsa attenzione da parte delle istituzioni. Con quest'ultimo tassello, dopo quasi due anni di ritardo la legge sul biotestamento, approvata il 22 dicembre 2017, potrà finalmente essere operativa. Grazie al decreto sulla Banca dati nazionale per le Disposizioni anticipate di trattamento (DAT), il testamento biologico può concludere il suo iter. La legge sul biotestamento è di fatto in vigore dal 31 gennaio 2018, ma fino ad oggi mancava il registro dove vanno raccolte le dichiarazioni presentate dai cittadini, che possono essere depositate all'anagrafe dei comuni, alle Asl o negli studi notarili. Lo scopo della Banca dati, che aveva ricevuto anche il via libera dal Garante per la privacy, è quello di creare un polo unico nazionale delle DAT, su base volontaria, costantemente aggiornato, e di consentire un accesso tempestivo alle stesse da parte del personale medico in caso di necessità.

Marco Cappato, esponente radicale e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, aveva più volte denunciato quest'anomalia: "Il problema è che il governo non ha fatto nulla per fare applicare davvero la legge, non c'è ancora un registro nazionale dei testamenti biologici, non c'è una campagna di informazione per i medici, e quindi i cittadini non sanno quali sono i loro diritti – aveva detto in un'intervista a Fanpage.it anche se la legge sul testamento biologico prevede un registro unico nazionale e l'informazione ai medici e ai cittadini, nulla di questo è stato fatto".

"Dopo 17 mesi di violazione della legge da parte del Ministero della Salute, siamo ora lieti di poter ringraziare il Ministro Speranza per la firma del decreto istitutivo della Banca dati nazionale delle Dat, uno strumento utile per rendere pienamente applicativi i testamenti biologici su tutto il territorio nazionale", ha commentato Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni, che aveva prima diffidato il ministero della Salute e poi aveva fatto ricorso al Tar Lazio.

La prima udienza si sarebbe dovuta tenere il 16 dicembre 2019. Erano ormai 10mila le persone firmatarie dell'appello per l'istituzione della Banca dati, indirizzato prima alla ministra Giulia Grillo, successivamente a Roberto Speranza. "Le DAT depositate presso i Comuni o i notai – ha spiegato Gallo – saranno finalmente immediatamente consultabili dai medici in caso di bisogno, in qualsiasi struttura sanitaria del territorio nazionale. Per completare l'applicazione della legge 219 del 2017, ora il ministero della Salute, le Regioni e le aziende sanitarie rispettino l'articolo 4 comma 8 della legge 219, laddove indica che questi devono provvedere ‘a informare della possibilità di redigere le DAT'". 

Soddisfatto anche Riccardo Magi, deputato di Radicali +Europa: "Finalmente l'Italia si doterà di una banca dati nazionale per le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT). Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha mantenuto la promessa fatta in aula lo scorso 16 ottobre, rispondendo ad una mia interrogazione, e oggi ha firmato il decreto che la istituisce. Una conquista, questa, che è frutto delle battaglie che hanno visto l'Associazione Luca Coscioni e Radicali italiani in prima fila e che hanno portato all'approvazione, nel 2017, di una legge sul testamento biologico. Da oggi, con la banca dati in grado di raccogliere e rendere consultabili da parte dei medici le disposizioni, i cittadini italiani sono effettivamente finalmente liberi di indicare la propria volontà sui trattamenti sanitari. Ora la priorità è dare ai cittadini un'informazione completa sulla possibilità e le modalità per esercitare i loro diritti".

Come funziona la banca dati per le DAT

In pratica nella banca dati, istituita presso il ministero della Salute, saranno raccolte, con il consenso della persona che vuole ricorrere al testamento biologico, le copie delle dichiarazioni, i successivi aggiornamenti, nonché la nomina e la revoca dell'eventuale fiduciario, anche di coloro che non sono iscritti al servizio sanitario nazionale. Ai dati, che saranno conservati per 10 anni dal decesso dell'interessato, potranno accedere il medico, che ha in cura il paziente incapace di esprimere la propria volontà, e il fiduciario, se nominato.

Il registro è di fondamentale importanza per esempio per semplificare la vita alle persone che cambiano residenza, o per chi cambia temporaneamente domicilio. Potrebbe verificarsi un problema improvviso di salute, mentre si è lontani da casa per cui diventerebbe utile poter consultare immediatamente una banca dati.

109 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views