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Effetto green pass, Fondazione Gimbe: “Volano i tamponi rapidi, ma nessuna impennata nei vaccini”

Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe evidenzia l’effetto green pass sui tamponi rapidi: sono aumentati del 57,7% in un mese, mentre lo stesso non si può dire delle vaccinazioni contro il Covid, che sono crollate fino a metà settembre e poi hanno cominciato lentamente a risalire. Nel report viene evidenziato anche il calo generale di nuovi casi, ricoveri e terapie intensive occupate, ma anche il fatto che mancano ancora 8,3 milioni di italiani da vaccinare.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Da due mesi a questa parte il green pass è diventato sempre più determinante per svolgere attività quotidiane, dal divertimento ai trasporti, fino ad essere allargato a tutti i lavoratori, pubblici e privati. Ma quale effetto ha avuto la certificazione verde sulla vaccinazione? Secondo la Fondazione Gimbe l’impatto dell’estensione del green pass è stato molto evidente sui tamponi rapidi fin dal 6 agosto. La media mobile a 7 giorni dei test antigenici è aumentata in un mese del 57,7%, passando da 113 mila (6 agosto) a 178 mila (7 settembre) per poi stabilizzarsi. Insomma, un aumento realmente importante. Per quanto riguarda i nuovi vaccinati, invece, l'effetto green pass non si è quasi visto: dopo un lieve rialzo dopo il 6 agosto, le prime dosi giornaliere sono crollate, con il minimo di 66mila toccato il 17 settembre. Poi c'è stata una timida risalita.

"La progressiva estensione del green pass ha ottenuto un effetto molto netto in termini di testing della popolazione, contribuendo a ridurre la circolazione del virus, ma sinora non ha prodotto nessuna impennata nella curva dei nuovi vaccinati – ha sottolineato il presidente di Gimbe, Nino CartabellottaConsiderato che almeno 5 milioni di persone non vaccinate sono in età lavorativa, la prova del nove per valutare l’efficacia della ‘spinta gentile' arriverà intorno al 15 ottobre, data di decorrenza dell’obbligo del green pass per dipendenti pubblici e privati".

Crollano i nuovi casi, i ricoveri e le terapie intensive

I numeri del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, tra il 22 e il 28 settembre 2021, sono più che positivi, anche se è chiaro che non siamo ancora fuori dalla pandemia di Covid: 23mila nuovi casi registrati (19,2% in meno rispetto alla settimana precedente); più di 10mila casi positivi in meno (-9,7%); 386 decessi; diecimila persone in meno in isolamento domiciliare (-9,6%); 519 ricoverati con sintomi in meno (-13,2%); 57 pazienti in meno in terapia intensiva (-11%). "Ormai da 4 settimane consecutive continuano a scendere i nuovi casi settimanali, anche sul fronte dei contagi iniziano a intravedersi i risultati della campagna vaccinale, con oltre il 71% della popolazione che ha completato il ciclo", ha commentato ancora Cartabellotta.

Vaccino, mancano all'appello ancora 8,3 milioni di cittadini

Secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, al 29 settembre il 76% della popolazione aveva ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid, con il 71,3% che invece ha completato il ciclo vaccinale. Nell'ultima settimana le somministrazioni sono aumentate del 4,1%, mentre il numero di nuovi vaccinati settimanali, dopo aver raggiunto il minimo di 488mila due settimane fa, è risalito del 19,8% attestandosi a quota 585mila nell’ultima settimana. Il commento di Cartabellotta, però, non è del tutto positivo: "A fronte di oltre 8,3 milioni di persone non hanno ricevuto nemmeno una dose, in questa fase è molto difficile giudicare l’entità dei progressi della campagna vaccinale, per l’ingiustificata indisponibilità pubblica sia dei dati delle prenotazioni, sia del numero di persone esonerate dalla vaccinazione".

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