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Draghi: “Crisi ha colpito di più donne e giovani, non basta tornare a livelli crescita pre-pandemia”

Secondo il presidente del Consiglio è importante che la ripresa economica post pandemia sia duratura: “Questa opportunità che ci viene data oggi non è quella di tornare a una costruzione istituzionale che era quella prevalente prima della pandemia. Perché prima della pandemia crescevamo molto poco”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto che l'Italia non deve limitarsi a tornare alla situazione pre-pandemia, perché la crescita del Paese era comunque bassa. "Questa opportunità che ci viene data oggi non è quella di tornare a una costruzione istituzionale che era quella prevalente prima della pandemia. Perché prima della pandemia crescevamo molto poco", ha detto il premier, durante la sua visita al distretto ceramico di Spezzano di Fiorano, in provincia di Modena. "Il grande timore è che finita la pandemia e avviata una forte ripresa, questa non sia duratura e torniamo ad un tasso di crescita molto modesto".

"Le disuguaglianze si sono ampliate" con l'emergenza sanitaria, "quelli che hanno perso di più il lavoro sono stati i giovani e soprattutto le donne. È una crisi che non ha distribuito i suoi effetti uniformemente".

"Gli investimenti e le riforme del nostro Piano non impegnano solo il governo nazionale. Coinvolgono tutti i livelli di governo territoriale e ogni energia produttiva del Paese. Oggi siamo in un luogo di lavoro, di produzione, di successo. È da qui che vogliamo partire per entrare insieme in questa stagione di ripresa e renderla duratura e sostenibile. Perciò serve un’Italia unita nel desiderio di tornare a crescere e credere nel suo futuro", ha spiegato.

Ora "Tutti gli enti internazionali stanno rivedendo al rialzo le previsione sull'economia italiana. Anche il tasso di occupazione è in crescita, e questo molto importante perché siamo solo all'inizio".

"Come ha detto ieri il Governatore della Banca d’Italia, l’attività produttiva nel Paese si rafforza. Gli indici di fiducia delle imprese sono ai massimi da oltre tre anni Gli imprenditori pianificano investimenti, segno che sono tornati a essere ottimisti. Le famiglie sono per ora un po' più caute, ma anche qui ci sono forti segnali di miglioramento. L’Ocse ha appena rivisto al rialzo le sue previsioni per l’Italia". 

"Il merito è dei tanti distretti produttivi nazionali come il vostro, che in questi mesi difficili hanno sostenuto l’economia e oggi sono protagonisti della ripresa", ha detto ancora. "Qui si produce circa il 90% della ceramica italiana. Nel primo trimestre di quest’anno, questa industria è cresciuta di quasi il 9%, molto di più della produzione manifatturiera.Il segreto di distretti come questo sta nella stretta collaborazione tra le imprese, nell’internazionalizzazione, nell’innovazione. Nel 2018 il vostro settore ha fatto investimenti per quasi il 10% del fatturato. È un esempio virtuoso: in media, le imprese italiane spendono intorno al 3%. Ed è un leader nel mondo: la produzione italiana di ceramica viene esportata per l’85%, per un valore di oltre 4,5 miliardi di euro, e copre circa un terzo del commercio internazionale del prodotto".

Il decreto semplificazioni approvato la settimana scorsa in Consiglio dei ministri è un "cambio di passo essenziale" che "preserva e rafforza il diritto alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro". Il provvedimento "è vasto e complesso. Riduce le incertezze e i tempi delle burocrazie. Semplifica il lavoro dell'imprenditore e la vita del cittadino, ma senza indebolire i presidi di tutela dell'ambiente, del lavoro, della legalità".

"In particolare – ha sottolineato Draghi a margine della visita – il diritto alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro, fondamentali in una fase di ripartenza vengono preservati e rinforzati". Ha concluso il premier: "Anche il metodo è stato incoraggiante. Ha avuto il sostegno e il contributo di tutte le forze politiche, sociali e sindacali e anche delle regioni e degli altri enti locali".

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