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Dadone ha proposto test antidroga per tutti i politici: “Dimostriamo unità nella lotta alla droga”

Dopo le polemiche sull’affidamento delle deleghe per le politiche antidroga alla ministra M5s Fabiana Dadone, che in passato ha spesso rivendicato posizioni antiproibizioniste sul tema, lei stessa ha proposto di sottoporre a test antidroga tutti i politici e parlamentari per dare un messaggio positivo ai ragazzi e dimostrare che il Parlamento è unito nella lotta alle sostanze stupefacenti.
A cura di Annalisa Girardi
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L'obiettivo sarebbe quello di dare un'immagine positiva ai giovani, di un Parlamento unito nella lotta alla droga, ma anche di mettere un punto alle polemiche scoppiate dopo l'assegnazione delle deleghe alle politiche antidroga alla ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone. Lo ha proposto lei stessa, intervenendo alla trasmissione Un Giorno da Pecora: ha chiesto a tutti i colleghi politici e parlamentari di sottoporsi a un test antidroga per dare un segnale di unità nel contrasto all'utilizzo di sostanze stupefacenti. Un appello specialmente al centrodestra, che ha duramente criticato la decisione di Mario Draghi di affidare le deleghe antidroga a Dadone in quanto l'esponente del Movimento Cinque Stelle in passato ha più volte rivendicato posizioni antiproibizioniste, ad esempio sostenendo la legalizzazione della cannabis.

"Se la questione è che è sbagliato affidare a me le deleghe antidroga perché i modelli che si danno anche ai giovani sono sbagliati allora io, e lo dico da parlamentare, invito i colleghi, soprattutto quelli che hanno fatto polemica come composizione politica, a farci tutti insieme un bellissimo test anti-droga, test del capello, quello che vogliono. Secondo me in un’ottica costruttiva potremo dare un bel messaggio ai ragazzi rispetto alle posizioni che manteniamo e dire: “Vedete, il Parlamento lo ha fatto e siamo tutti coesi nella lotta alla droga. Credo sia positivo, carte alla mano, dare dei modelli, anche per il fatto che la mia immagine sia stata così commentata in maniera spiacevole su questo fronte, come se io potessi dare ai giovani un’immagine negativa nella lotta alla droga", ha detto Dadone.

Per quanto riguarda la liberalizzazione delle droghe leggere, Dadone ha commentato: "È tra le proposte di legge che ho firmato nella passata legislatura. Non credo che oggi il tema sia proprio tra le priorità del Paese, semplicemente vista anche la fase. Bisognerebbe comunque aprire un dibattito, ma questo lo deve fare il Parlamento, che è sovrano e che legifera".

Sul tema invece della cannabis terapeutica, Dadone ha sottolineato come ci siano "dei rallentamenti burocratici grandi e chi ha delle sofferenze non deve essere lasciato da solo". Poi ha precisato: "Credo che dare la priorità a un dibattito costruttivo e scevro da quei pensieri spinti dall’ideologia. Capisco che ogni forza politica abbia la propria, ma a un certo è costruttivo spogliarsi di questi abiti e provare a dibattere su come dare supporto a chi prova delle sofferenze tutti i giorni".

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