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Covid, Regioni chiedono parametri più semplici. Fedriga: “Altrimenti rischiamo decisioni sbagliate”

“Quello che noi continuiamo a dire è che servono dei parametri più semplici e attuali. Perché se guardiamo indietro con i dati, invece che guardare avanti, rischiamo di prendere decisioni sbagliate”, così il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, insiste sulla necessità di cambiare i parametri del monitoraggio, che decidono le restrizioni e i divieti da introdurre nei territori.
A cura di Annalisa Girardi
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Il fine settimana è trascorso senza cambiamenti di colore per le Regioni. Nell'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità sulla situazione epidemiologica nel Paese, i livelli di rischio legati all'emergenza coronavirus sono rimasti invariati. Anche se non ci sono stati aggiornamenti sulla mappa dell'Italia, divisa in zona gialla, arancione e rossa, le Regioni continuano a chiedere parametri più semplici e attuali per stabilire le misure anti-contagio da introdurre nelle diverse zone. "Quello che noi continuiamo a dire è che servono dei parametri più semplici e attuali. Perché se guardiamo indietro con i dati, invece che guardare avanti, rischiamo di prendere decisioni sbagliate", ha detto il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga intervenendo alla trasmissione Agorà.

Tuttavia, i parametri del monitoraggio non cambieranno almeno fino al prossimo 3 dicembre, data di scadenza del Dpcm attualmente in vigore. Questo quanto emerso dall'incontro tra il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, e i governatori, in cui le autorità locali hanno appunto richiesto di rivedere gli indicatori di rischio sulla base dei quali vengono adottate restrizioni e chiusure. Dopo il vertice, però, è stato istituito un tavolo tecnico tra l'Iss, il ministero e le Regioni per valutare le "ulteriori ponderazioni e proposte delle Regioni". In questa sede, quindi, i governatori potranno portare avanti la richiesta di revisione del pacchetto di parametri del monitoraggio, ma non solo. Si discuterà anche delle misure restrittive introdotte autonomamente dalle Regioni e sarà una via attraverso la quale i territori potranno richiedere i ristori al governo centrale.

Sull'istanza di revisione dei parametri è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha chiesto di rendere "più chiari e trasparenti" gli indicatori con cui vengono decisi i colori delle Regioni. "Quando abbiamo deciso di usare questo sistema di monitoraggio elaborato, sperimentato nell'arco di sei mesi, l'abbiamo ritenuto sufficientemente affidabile per costruire le misure restrittive. Sono d'accordo, il sistema deve essere reso chiaro e trasparente", ha detto, spiegando però allo stesso tempo che si tratta di algoritmi e valutazioni scientifiche non sempre di semplice comprensione.

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