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Covid, il ministro Boccia: “Diffideremo l’Abruzzo se diventerà arancione domani e non mercoledì”

Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha confermato in diretta tv quando era emerso da alcuni fonti di governo sull’ordinanza firmata dal presidente dell’Abruzzo, Marsilio, con la quale si stabilisce il passaggio della regione da zona rossa ad arancione: “Se lo farà da domani verrà diffidata. Deve aspettare mercoledì”.
A cura di Ida Artiaco
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"Se l'Abruzzo diventerà zona arancione domani sarà diffidato". È intervenuto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, a mettere ordine nella questione legata al cambio di colore dell'Abruzzo dopo l'annuncio del governatore Marsilio di aver firmato una ordinanza che ne stabiliva il passaggio da zona rossa ad arancione lunedì 7 dicembre. Già fonti di governo avevano precisato che "la regione Abruzzo aveva anticipato l'ingresso in zona rossa rispetto all'ordinanza del governo. La cabina di regia che monitora i dati di tutte le regioni ha riconosciuto questa anticipazione che avrebbe potuto portare alla zona arancione nella giornata di mercoledì. La scadenza dei 21 giorni è però prevista per mercoledì, non per lunedì. Quindi non c'è avallo su questa ulteriore anticipazione". Poi, è arrivata la conferma proprio da parte di Boccia, intervenuto in diretta su Canale 5 nel corso della trasmissione Live Non è la D'Urso.

"Posso dire – ha spiegato il ministro – che c'è un contatto con il ministero della Salute e la disponibilità del governo a riconoscere la fine della zona rossa nelle tre settimane che sono obbligatorie, quindi comunque deve aspettare mercoledì. La regione sarà diffidata se lo fa invece da domani. Dobbiamo assumerci più responsabilità. Tutti vogliamo tornare alla normalità, ma quest'ultima non sarà mai la stessa finché non avremo sconfitto il virus. Dobbiamo conviverci".

Boccia è intervenuto anche sulle polemiche relative ad alcune norme contenute nell'ultimo Dpcm del 3 dicembre relativo agli spostamenti tra regioni e tra comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. "Le norme – ha detto – non sono cambiate rispetto all'ultimo mese. Già c'erano queste restrizioni per le regioni che si trovavano in zone rossa ed arancione e che ora vengono diffuse solo per 3 giorni anche a quelle gialle. Non ho mai sentito nessun presidente di regione né cittadino lamentarsi per non poter andare a fare visita ad un genitore o ad un anziano solo perché era previsto e sarà così anche in quei tre giorni. Chi non osserverà queste regole sarà punito con multe da 400 a 1000 euro. Ma il nodo non sono le sanzioni: bisogna capire che aggirare le norme significa fare del male agli altri".

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