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Manovra 2024

Cosa vuole fare il governo Meloni nella prossima manovra e perché i soldi non bastano

Con la fine dell’estate, il governo inizia a pensare concretamente alla legge di bilancio. Entro fine anno vanno trovati i fondi per moltissime misure, dal taglio del cuneo fiscale alle pensioni, dalla sanità alla riforma fiscale. Come ha detto il ministro Giorgetti, “non si potrà fare tutto”.
A cura di Luca Pons
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Si avvicina settembre, con il ritorno dell'attività parlamentare. Nelle prossime settimane, sul tavolo del governo Meloni ci sarà soprattutto un tema: la prossima legge di bilancio, da far partire verso metà ottobre e concludere (con l'approvazione di Camera e Senato) entro il il 31 dicembre dell'anno.

La manovra fiscale è la norma con cui il governo assegna gran parte dei fondi, e stabilisce le misure più importanti per l'anno seguente. Quest'anno, il governo "non potrà fare tutto" nella manovra. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che di fatto è il principale responsabile della scrittura della legge. Questa è la premessa, dopo mesi in cui i temi da inserire nella norma si sono moltiplicati.

La priorità è il taglio del cuneo fiscale, ma gli stipendi potrebbero scendere comunque

Quale sia la priorità, l'esecutivo lo ha già chiarito più volte anche tramite la stessa Giorgia Meloni: intervenire sui salari bassi, quindi rinnovare e rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale che ha portato un aumento nelle buste paga di chi prende meno di 35mila euro all'anno negli ultimi mesi del 2023. La stima è che, da solo, questo intervento costerà circa tra i 9 e i 10 miliardi di euro (e potrebbe anche portare a un leggero calo degli stipendi). Con l'inflazione in calo, il Pil che va meno bene di quanto si prevedesse, e altre misure da rinnovare come i bonus bollette, non è ancora chiaro però da dove verranno le risorse necessarie.

Le altre misure promesse: Irpef, natalità, pensioni, sanità

Anche perché gli interventi non si fermano qua. Dopo l'approvazione della delega per la riforma fiscale da parte del Parlamento, l'esecutivo vorrebbe portare un primo intervento in materia di tasse. Ad esempio, la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre. Questa potrebbe anche non partire da gennaio, ma sarebbe comunque utile inserirla nella legge di bilancio per assicurare che i fondi ci siano. Anche se non si conoscono i dettagli del taglio, una stima è che il costo potrebbe aggirarsi attorno ai 3-4 miliardi di euro.

Nella legge di bilancio dovrebbe trovare spazio, poi, uno dei temi su cui il governo punta di più: la denatalità. Un piano per aumentare le nascite esiste già, tra incentivi alle imprese per assumere le madri e quoziente familiare. Ma anche in questo caso, i costi non saranno indifferenti. In più ci sono le pensioni, dove con tutta probabilità l'esecutivo si limiterà a confermare quota 103, abbandonando ancora una volta la promessa leghista di quota 41 e di superare definitivamente la riforma Fornero. Anche la prospettiva di un altro aumento della pensione minima, su cui vorrebbe puntare Forza Italia, si allontana.

A tutto questo si aggiungono le spese per altri settori. La sanità, dove il ministro Schillaci ha chiesto più fondi (3 o 4 miliardi) ma probabilmente dovrà accontentarsi di molto meno. Le tasse ridotte sui premi di produttività e forse anche sulle tredicesime. Il rinnovo dei contratti collettivi, chiesti a gran voce dai sindacati (quello del pubblico impiego è scaduto nel 2021) in mancanza di passi avanti sul salario minimo.

Quanti soldi servono per la manovra

Complessivamente, si parla di una manovra da 25-30 miliardi di euro. L'aumento del prezzo della benzina, con accise e partite Iva, ha portato maggior entrate anche per lo Stato (1,8 miliardi di euro nei primi sei mesi dell'anno, che potrebbero arrivare a 4 miliardi in tutto il 2023). Tagliando vari bonus fiscali e lanciando la nuova tassa sugli extraprofitti delle banche (se arriverà), i fondi di partenza potrebbero arrivare attorno ai 15 miliardi secondo le stime. Gli altri andranno trovati altrove.

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