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Quanto incasserà il governo dalla tassa sugli extraprofitti bancari e come verranno usati i ricavi

Dalla tassa sugli extraprofitti bancari le casse statali potrebbero incassare fino a tre miliardi di euro.. A dirlo è Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze in Senato. Ecco come verrano usati.
A cura di Annalisa Girardi
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I ricavi che il governo prevede di ottenere con la tassa sugli extraprofitti bancari saranno usati per abbassare i tassi di interesse sui mutui a favore delle famiglie meno abbienti, che più hanno risentito delle politiche bancarie dell'ultimo anno. Lo ribadisce l'ex ministro leghista Massimo Garavaglia, oggi presidente della commissione Finanze in Senato, che in un'intervista con il Corriere della Sera assicura che il gettito della tassa "deve andare alle famiglie con i redditi più bassi, quelle che hanno sofferto di più per il rincaro dei tassi di interesse dei mutui, innescato dai rialzi della Bce".

Proprio dalla Banca centrale europea il governo italiano attende ora un parere tecnico sulla misura, richiesto da Palazzo Chigi. Il parere da Francoforte, precisa Garavaglia, non è comunque vincolante: "Arriverà il parere e lo leggeremo, ma faremo anche dei raffronti con gli altri Paesi europei", aggiunge poi, dicendosi "convinto che la tassa sugli extraprofitti sia assolutamente opportuna", visto il volume degli utili che stanno facendo le banche in questi mesi.

Al di là di qualche rifinitura tecnica, chiesta anche dall'interno della stessa maggioranza da Forza Italia, l'impianto della misura è deciso. Così come lo è il suo scopo: secondo i conti fatti dal senatore della Lega i ricavi potrebbero anche arrivare ai tre miliardi di euro, che verranno appunto utilizzati per abbassare il costo dei mutui e contenere la pressione fiscali per i cittadini più vulnerabili.

Come si legge nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri che ha deciso di adottare il provvedimento, se ne parlerà comunque il prossimo anno:

L’imposta straordinaria sarà versata nel corso del 2024 e non sarà deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive. Le maggiori entrate derivanti da tale imposta saranno destinate al finanziamento del fondo per i mutui sulla prima casa e per interventi volti alla riduzione della pressione fiscale di famiglie e imprese.

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