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Controlli a Capodanno, in campo più agenti contro feste e veglioni: “Saremo inflessibili”

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, annuncia un ingente spiegamento di forze per i controlli di Capodanno: “Saremo inflessibili”, assicura parlando di molti agenti in strada per evitare feste e veglioni. “Le discoteche aperte la scorsa estate hanno contributo a moltiplicare i contagi da Covid-19. Non possiamo più permettercelo, per questo saremo inflessibili nei controlli e nelle sanzioni”, spiega la titolare del Viminale.
A cura di Stefano Rizzuti
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Controlli rigorosi anche a Capodanno. La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, conferma che le forze dell’ordine in campo per l’ultimo dell’anno saranno tantissime, con l’obiettivo di evitare feste e veglioni non autorizzati. In un’intervista al Corriere della Sera, Lamorgese spiega che vuole evitare che si ripeta a Capodanno quanto successo in estate: “Le discoteche aperte la scorsa estate hanno contribuito a moltiplicare i contagi da Covid-19. Non possiamo più permettercelo, per questo saremo inflessibili nei controlli e nelle sanzioni”. In particolare gli agenti dovranno impedire le feste per l’ultimo dell’anno: “Abbiamo uno spiegamento di forze dell’ordine imponente e siamo molto concentrati anche sul monitoraggio della rete internet per impedire che si affittino case dove riunirsi non rispettando le regole e il distanziamento”.

La ministra dell’Interno fa il punto anche sulla situazione dei controlli avvenuti durante tutti questi mesi di emergenza: “Dall’11 marzo sono state quasi 30 milioni le verifiche sulle persone e 8,5 milioni quelle sugli esercizi commerciali. Gli italiani hanno mostrato un atteggiamento di grande responsabilità. E spero fortemente che questo spirito di collaborazione sia confermato anche la notte di Capodanno”. L’augurio di Lamorgese è che si possa evitare, anche grazie ai controlli, un nuovo lockdown generalizzato a gennaio: “Mi auguro proprio di no. Le chiusure territoriali differenziate rappresentano l’opzione per evitare di ripiombare in una chiusura totale dell’intero territorio nazionale”.

Altro tema è quello del vaccino anti-Covid. Sull’ipotesi di renderli obbligatori per i dipendenti pubblici, Lamorgese risponde: “Tutti i cittadini, e a maggior ragione i dipendenti pubblici che svolgono un servizio per la collettività, sono chiamati a dare il buon esempio per tutelare la propria salute e quella degli altri. Io lo farò quando sarà il mio turno. L’obbligatorietà vaccinale per ora non è prevista perché è sempre auspicabile il rispetto del principio secondo il quale nessuno dovrebbe subire un trattamento sanitario contro la sua volontà”. Le forze dell’ordine ora si stanno occupando anche dei controlli e delle scorte per il trasporto dei vaccini: “Al momento non ci sono particolari criticità anche se reputo inaccettabili le minacce di morte no-vax indirizzate all’infermiera dello Spallanzani che per prima è stata vaccinata in Italia. Episodi simili devono essere monitorati con attenzione e perseguiti con il massimo rigore. Ora che la campagna vaccinale entra nella fase operativa, al Dipartimento della pubblica sicurezza e ai prefetti spetta l’adozione dei piani per scortare i trasporti delle fiale e per vigilare sui presidi sanitari di destinazione. Ma possiamo fornire un ulteriore contributo: i 310 medici e i 250 infermieri della Direzione centrale di sanità possono essere utilizzati per vaccinare la popolazione, il personale delle forze di polizia e dei vigili del fuoco”, conclude la ministra dell’Interno.

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