Conte smentisce Renzi: “Per lui il governo al 50% cade? È un pessimista cosmico”
"Per Renzi c'è il 50% di possibilità che il governo cada? È un pessimista cosmico Matteo Renzi, state tranquilli, andiamo avanti, abbiamo tante cose da fare", così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha smentito ieri sera le dichiarazioni del senatore e leader di Italia viva Matteo Renzi.
"Oggi abbiamo adottato un disegno di legge delega che una volta approvato ci consentirà di realizzare una riforma del processo civile e di abbreviare i tempi e' una riforma strutturale. E fino a quando lavoreremo in questo modo andremo avanti con spirito riformatore", ha spiegato Conte.
L'ex premier al termine del vertice di maggioranza sulla manovra che si è tenuto ieri sera, e che si è concluso con un nulla di fatto, ha espresso i suoi dubbi sulla tenuta dell'esecutivo: "Se si continua così, ci sta che si torna a votare: litigano su tutto! Noi non stiamo litigando. All'incontro di domenica quando hanno litigato noi non c'eravamo". Matteo Renzi, intervenuto a Piazza Pulita ha fatto la sua previsione: "Do il 50% di possibilità che rimanga in piedi. Rischiano di andare alle elezioni perché in questa fase se si continua a litigare sulle tasse, sulla sugar tax, si rischia. E una tassa sulla plastica non si può fare". Chi romperà? "Di Maio tira la corda ma non può romperlo. Ma io ripeto: basta, non si può litigare su tutto"
Lo stallo e le liti sulla manovra si è registrato nel giorno in cui la Camera ha votato la fiducia al dl Fisco con 310 sì: i renziani adesso hanno chiesto di abrogare del tutto la "plastic tax", la "sugar tax" e la tassa sulle auto aziendali. Questa mattina si tiene un nuovo vertice, alla presenza del presidente del Consiglio, del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, dei viceministri Antonio Misiani (Pd) e Laura Castelli (M5s), del sottosegretario Maria Cecilia Guerra (Leu), dei tecnici del Mef e della Ragioneria dello Stato. Ci sono inoltre i ministri Federico D'Incà e Dario Franceschini. E, per Italia viva, Teresa Bellanova, Luigi Marattin e Davide Faraone.
Anche Di Maio questa mattina ha minimizzato la profezia renziana sull'imminente caduta del governo: "Altrimenti non lo facevamo partire". Quanto poi al rapporto con il Pd, Di Maio ha aggiunto: "Sono dieci anni che il Pd prova a dire dobbiamo fare un'alleanza, io penso che abbiamo costruito il governo per tagliare i parlamentari, evitare l’aumento dell’Iva, abbiamo un programma da costruire insieme, ma restiamo forze politiche di poli diversi".