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Conte: “Senza nostri obiettivi viene meno la ragione di essere al governo, non reggiamo il moccolo”

Il leader del M5s interviene all’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari e lancia un timido ultimatum al governo: “Non stiamo al governo per reggere il moccolo al grande centro e alla destra, senza i nostri obiettivi viene meno la ragione di essere qui”.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Non reggiamo il moccolo al grande centro e alla destra, siamo al governo per il bene dei cittadini e dell'Italia, se non perseguiamo questi obiettivi viene meno la ragione di essere qui". Dopo aver incontrato il premier Draghi il leader del Movimento 5 stelle Conte si rivolge così all'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari. Il suo, quindi, è un ulteriore piccolo ultimatum al governo o "penultimatum", come lo stanno chiamando alcuni analisti politici nelle ultime ore.

Secondo l'ex presidente del Consiglio non si può dare ragione a chi nella maggioranza "vuole togliere il reddito di cittadinanza e rovinare il superbonus, oltre che rispondere all'emergenza economica con 200 euro una tantum, mentre servirebbe intervenire con una serie di interventi più importanti".

Quindi, proseguendo sulla linea del velato ultimatum, Conte spiega che se Draghi "sceglie la giustizia sociale, di perseguire la transizione ecologica senza arretramenti e di intervenire subito per evitare che famiglie e imprese si trovino sul lastrico, allora noi ci saremo, altrimenti faremo le nostre scelte e ce ne assumeremo la responsabilità". Quindi bacchetta il premier per la vicenda Di Maio. "Sorprende – dice- come nessuno abbia trovato il tempo di commentare la decisione del ministro degli Esteri che ha provocato dei conflitti nella compagine di governo e siamo rimasti sorpresi che di fronte alle accuse di attentare alla sicurezza nazionale il presidente stesso non abbia trovato il tempo per intervenire con un richiamo".

E ancora: lancia la stoccata al PD, dopo che Franceschini (ministro dei Beni culturali e capo delegazione dem al governo) aveva lanciato l'aut aut ai Cinque stelle: o permanenza nel governo o rottura dell'alleanza. Per Conte "le alleanze non sono dato acquisito una volta per tutte: si basano su obiettivi condivisi, reciproco rispetto e coesione. Serve lealtà e correttezza dei partecipanti del progetto politico, altrimenti a noi non interessa fare alleanza per prendere dei voti in più e diktat ci lasciano indifferenti".

Quanto ai tempi concessi al governo Draghi per cambiare rotta Conte precisa che si chiede ragionevolezza, quindi "in questo mese andrà chiarita qual è la disponibilità di Draghi e del governo a lavorare con noi, se ci sarà dovrà essere reale e deve rispondere in modo chiaro alle questioni che poniamo". Infine l'ex premier chiede un cambio anche di metodo. "Non accettiamo – attacca- di vedere testi complessi che arrivano in cdm all'ultimo di cui non sappiamo nulla e non possiamo cedere rispetto ad altre forze politiche, non lo accetteremo più".

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