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Conte dice che siamo a un passo dall’entrare in guerra: “Invio di armi è preludio a quello di uomini”

“L’invio di ulteriore armi è il preludio a un ulteriore passo: l’invio di truppe e di uomini. Stiamo entrando in guerra e i nostri governanti non ce lo dicono”: lo afferma Giuseppe Conte in una diretta social.
A cura di Annalisa Girardi
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Continuare a inviare armi in Ucraina ci porterà dritti verso una guerra mondiale. A dirlo è Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, in una diretta sui suoi profili social, in cui ha parlato del rischio di escalation nel conflitto russo-ucraino. "Stiamo correndo grossi rischi: la strategia di invio di armi a oltranza ci sta portando nel vicolo cieco di una guerra mondiale", ha detto l'ex presidente del Consiglio.

Nessuna equidistanza, ha proseguito Conte: "C'è un aggredito e un aggressore. Ma ormai è chiaro che stiamo correndo dei rischi senza avere la totale contezza di quello che sta accadendo. L'escalation militare ci sta portando vicini al precipizio e alla deflagrazione nucleare". E ancora: "L'invio di ulteriore armi è il preludio a un ulteriore passo: l'invio di truppe e di uomini. Stiamo entrando in guerra e i nostri governanti non ce lo dicono".

Secondo il leader M5s non si sta dando il giusto spazio ai negoziati: "È una guerra di cui non si parla neppure più di negoziato di pace, e che conta diecimila vittime civili morti ucraine, e decine di migliaia tra i militari, oltre 250 miliardi di danni materiali ed economici subiti dall'Ucraina e i Paesi europei vanno in ordine sparso, sin dall'inizio. Non c'è una strategia politica da contrapporre a quella militare".

A questo punto Conte ha chiamato anche in causa direttamente la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Quella del governo Meloni è una strategia insidiosa, pericolosa e fallimentare. Meloni segue in tutto e per tutto il governo Draghi. Ci avrebbe potuto avvertire, avrebbe dovuto dirlo in campagna elettorale che era questa la strada, perché ci ha prospettato un'Italia sovrana, che alza la testa, ma abbiamo un'Italia che segue le orme di Draghi e che supina e acquiescente decisioni prese altrove".

Infine, il leader Cinque Stelle ha concluso chiedendo: "Non è meglio che per non abbandonare a se stessi popolazione ucraina costruire già oggi un negoziato di pace che ci assicuri assicurare una via d'uscita?".

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