Gli Stati Uniti bloccano l’invio di alcune armi all’Ucraina: stop a difesa aerea e munizioni

Gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere l’invio di alcune forniture militari all’Ucraina, in particolare di missili per la difesa aerea e proiettili di precisione. La decisione, destinata ad acuire le già gravi difficoltà delle truppe di Kiev, è stata confermata da fonti ufficiali americane ed è motivata da un esame delle scorte nazionali USA, che ha evidenziato livelli critici per alcuni armamenti.
La sospensione riguarda sistemi d’arma precedentemente promessi sotto l’amministrazione Biden, nel contesto dell’assistenza militare a sostegno della resistenza ucraina all’invasione russa, in corso da oltre tre anni. Ma con Donald Trump tornato alla Casa Bianca, la politica estera americana sta subendo un netto riassetto. "Questa decisione è stata presa per mettere al primo posto gli interessi degli Stati Uniti", ha dichiarato Anna Kelly, portavoce della Casa Bianca. "La nostra forza militare rimane indiscussa – basta chiedere all’Iran", ha aggiunto, facendo riferimento ai recenti attacchi statunitensi contro siti nucleari iraniani ordinati dallo stesso Trump.

Sean Parnell, portavoce del Pentagono, ha assicurato che “le forze armate americane non sono mai state così pronte ed efficienti” e ha sottolineato come il nuovo pacchetto fiscale in discussione al Congresso garantirà la modernizzazione dei sistemi di difesa. Tuttavia, la frenata nell’assistenza a Kiev arriva in un momento particolarmente delicato: la Russia ha intensificato gli attacchi aerei, colpendo infrastrutture ucraine in una delle offensive più pesanti dall’inizio della guerra.
Secondo un funzionario statunitense rimasto anonimo, alcuni programmi di aiuto militare già finanziati continueranno, ma su scala ridotta. Il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha confermato al Congresso che le risorse saranno orientate verso le priorità dell’attuale amministrazione. "L’Europa deve assumersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza – e il merito di questo cambio di approccio va riconosciuto al presidente Trump" ha affermato.
La sospensione costituisce un duro colpo per l’Ucraina, che ha più volte chiesto un rafforzamento delle difese aeree, in particolare i sistemi Patriot. Trump, durante un recente incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a margine del vertice NATO, aveva lasciato aperta la porta a un possibile invio di questi sistemi, sottolineando però che anche gli Stati Uniti ne hanno bisogno, specie per sostenere l’alleato israeliano.