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Conte approva le nuove nomine ai vertici dell’Ue: “Noi alternativi al blocco franco – tedesco”

Giuseppe Conte si è detto soddisfatto del nuovo pacchetto di nomine presentate per i vertici dell’Ue tornando a rimarcare la sua opposizione per i candidati del pacchetto precostituito dal “blocco franco – tedesco”. Ma chi sono quindi i nuovi protagonisti alla guida delle istituzioni dell’Unione europea?
A cura di Annalisa Girardi
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L'Italia, lavorando con altri 10 Paesi, ha messo in discussione un pacchetto di nomine già prestabilito, presentano come non negoziabile ed elaborato al di fuori del percorso concordato": così Giuseppe Conte ha aperto la conferenza stampa dove ha commentato le nomine per i vertici delle istituzioni Ue, rimarcando la sua disapprovazione per quanto proposto dal "blocco franco-tedesco". Il presidente del Consiglio ha quindi sottolineato che la sua opposizione non ha mai riguardato nello specifico le personalità proposte, come Frans Timmermans, ma le modalità con cui queste sono state suggerite. Conte ha quindi anche affermato nuovamente le differenze con i Paesi Visegrad, i quali hanno anch'essi espresso dissenso per il pacchetto di nomine: "Ne facevano un problema personale, ma questo è un problema di sensibilità che io non condivido assolutamente". Per quando riguarda invece le nuove nomine che sono state presentate, a cui l'Italia ha partecipato attivamente sottolinea Conte, il presidente del Consiglio si è detto soddisfatto in quanto si è potuto rivendicare un portafoglio di alto profilo economico e una vicepresidenza. "Con un pacchetto preconfezionato, questa garanzia non l'avevamo", ha continuato, spiegando così la posizione dell'Italia a riguardo anche con la difesa degli interessi strettamente nazionali.

Conte ha quindi commentato anche le nomine delle due donne ai vertici delle istituzioni Ue, sulla quale già ieri aveva speso parole positive. Per quanto riguarda la proposta di Christine Lagarde alla presidenza della Bce, Conte ha raccontato di aver sostenuto personalmente la sua candidatura, ritenendola in linea di continuità con il lavoro del governatore uscente, l'italiano Mario Draghi. Inoltre ha sottolineato nuovamente di ritenere un bel segnale la nomina di una donna alla guida della Banca centrale europea. Conte ha anche affermato di apprezzare molto la candidatura di Ursula van der Leyen per la Commissione, definendola come un altro momento storico. Della ministra della Difesa tedesca, il presidente del Consiglio ha detto di stimare il suo lavoro nel campo di politiche sociali, della famiglia, del lavoro e dell'occupazione: "Ho avuto questa mattina presto, un colloquio lungo, stimolante, interessante, convincente. Ci avviamo a una prospettiva che mi fa ben sperare". Conte ha infine ricordato che si tratta, al momento, solo di una proposta e che per le conferme ufficiali bisognerà attendere il vaglio del Parlamento. Conte ha quindi concluso commentando di ritenere le nuovo nomine una scelta molto equilibrata.

Alla domanda sulla partecipazione delle forze di governo per la scelta della figura di spicco italiana nelle cariche Ue, Conte ha precisato: "Non è una questione di interesse personale, ma di interesse dei cittadini italiani. I risultati delle elezioni europee hanno dato un chiaro segnale per quanto riguarda il successo della Lega". Ragionevolmente, ha aggiunto, si tratterà quindi di un esponente del Carroccio. Il presidente del Consiglio ha poi affermato di essere "assolutamente fiducioso" sul fatto che la Commissione non aprirà una procedura nei confronti dell'Italia. "Confido domani di poter festeggiare con tutti gli italiani".  

Chi sono le nuove nomine per i vertici dell'Ue

Ma vediamo quindi chi saranno i nuovi protagonisti dell'Unione europea. Ursula von der Leyen, candidata alla presidenza della Commissione, è l'attuale ministra delle Difesa tedesca. Fa parte del partito di Angela Merkel e a lungo è stata considerata una probabile erede della Cancelliera. È figlia di un politico che a lungo è stato presidente della Bassa Sassioni, ed è cresciuta proprio a Bruxelles, dove ha vissuto fino agli anni Settanta.

Christine Lagarde, la nomina per la Banca centrale europea, arriva dal Fondo monetario internazionale, di cui ha occupato la presidenza dal 2011. Più volte è finita nella lista delle 100 donne più potenti al mondo compilata da Forbes. Ha iniziato la carriera politica con il partito popolare francese ed è stata ministra dell'Agricoltura e della Pesce prima e dell'Economia poi nei governi di François Fillon.

Charles Michel, l'attuale primo ministro belga, è invece candidato alla guida del Consiglio europeo. È diventato ministro nel suo Paese ad appena 25 anni ed è anche stato leader del suo partito, il Movimento Riformatore, dal 2011 al 2014. È figlio dell'ex commissario europeo Louis Michel.

Josep Borrell, il ministro degli Esteri di Pedro Sanchez, dovrebbe succedere a Francesca Mogherini come Alto Commissario per la politica estera dell'Unione. In passato è stato presidente del Parlamento europeo. È catalano, ma non appoggia la causa indipendentista

David Sassoli è invece il candidato al momento favorito per la presidenza dell'Europarlamento. Proposto dai socialisti, gode anche dell'appoggio del leader dei popolari Mafred Weber. Al voto di questa mattina ha ottenuto 325 preferenze, mentre la maggioranza richiesta era di 332. "Poiché nessun candidato ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi, procederemo a un secondo scrutinio", ha comunicato il presidente uscente Antonio Tajani.

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