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Conte a Renzi: “Mozione di sfiducia a Bonafede è impensabile se si lavora insieme in maggioranza”

Il presidente del Consiglio Conte conferma l’incontro con Renzi la prossima settimana: “Il eader di Iv Matteo Renzi mi ha chiesto un incontro e ho già risposto che sono ben disponibile: la mia porta è sempre stata aperta e sarà sempre aperta. Sicuramente ci vedremo la settimana prossima”. Sulla mozione di sfiducia a Bonafede dice: “Non ho capito di cosa si parla”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Continua il braccio di ferro tra Conte e Renzi, che minaccia la tenuta del governo. "Non voglio entrare in polemiche. È chiaro che se si lavora in maggioranza è impensabile…se si lavora in maggioranza c'è confronto, non ho capito perché aleggia questa proposta di sfiducia al ministro Bonafede il governo ha presentato una riforma del processo civile che è completamente diversa dalla proposta Bonafede, non ho capito di cosa si parla", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte arrivando a Bruxelles per il Consiglio Ue, rispondendo così al leader di Italia viva Matteo Renzi, che ha continuato a parlare di una possibile mozione di sfiducia al Guardasigilli Alfonso Bonafede, se il governo non è disposto a scendere a patti con i renziani sulla riforma della prescrizione.

"Bonafede è il ministro capo delegazione del M5s, ha presentato una delega che accelera il processo civile, sta facendo un ottimo lavoro sul penale, non ho ancora capito di cosa si parla", ha aggiunto Conte.

Sulla possibile mozione di sfiducia a Bonafede il M5s non ha nascosto la sua insofferenza: "La sfiducia al nostro capo delegazione significa mettere fine al governo", ha detto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Anche il Pd ha chiesto senza mezzi termini di smetterla con "la melina e i litigi". Renzi dal canto suo in conferenza stampa al Senato ha annunciato che la prossima settimana si svolgerà un faccia a faccia con il Capo dell'esecutivo, "perché le telenovelas – ha spiegato il leader di Iv – funzionano quando c'è un finale, più o meno positivo". L'incontro è stato confermato anche da Conte: "Il leader di Iv Matteo Renzi mi ha chiesto un incontro e ho già risposto che sono ben disponibile: la mia porta è sempre stata aperta e sarà sempre aperta. Sicuramente ci vedremo la settimana prossima".

Al premier è stato anche chiesto di commentare la proposta lanciata da Renzi, cioè l'elezione diretta del presidente del Consiglio, che Renzi ieri sera in tv ha ribattezzato il "sindaco d'Italia": "Non entro nel merito di questa iniziativa annunciata ieri, ho letto le agenzie, mi attengo alle posizioni ufficiali: i delegati di Iv sono in parte anche promotori di una proposta di legge elettorale proporzionale con soglia di sbarramento al 5 per cento. Su quello la maggioranza ha costruito un'iniziativa di riforma. È stata presentata, calendarizzata. Poi se ci sono altre iniziative estemporanee non entro nel merito", ha detto ai cronisti.

All'incontro tra Renzi e Conte si discuterà il "Piano shock" di Italia viva, oltre che di reddito di cittadinanza, su cui l'ex presidente del Consiglio ha aperto un nuovo fronte, con l'obiettivo di eliminare la misura penstastellata. Oggi il dl Intercettazioni ha incassato la fiducia in Senato, un elemento che potrebbe essere letto come un segnale distensivo, se non fosse che Matteo Renzi, ha scelto di non partecipare al voto. Del resto il messaggio è chiaro: lo stesso Renzi aveva anticipato che "la fiducia al dl Intercettazioni non significa votare la fiducia al singolo ministro". E il riferimento è al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

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