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Covid 19

Come sarà la fase 2 del Coronavirus? Test, spesa, bar, vacanze, lavoro: la nostra vita dal 4 maggio

La fase due dell’emergenza Coronavirus potrebbe partire il 4 maggio, con tante novità per la vita quotidiana di tutti i cittadini. Da una parte riapriranno alcune attività, dall’altra ci saranno molte nuove regole da rispettare al lavoro, al supermercato e in tanti aspetti della vita di tutti i giorni. Andiamo a vedere quando riapriranno gli uffici, le aziende, i bar e i parchi e cosa succederà da maggio a partire dal tracciamento dei contagi con i test sierologici.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le date ancora non sono certe. Così come la suddivisione dell’Italia in tre macro-aree potrebbe non esserci o subire qualche variazione. Ma il governo porta avanti, insieme alla task force guidata da Vittorio Colao, un progetto che avvicina l’Italia alla fase due, quella della ripartenza graduale. Due sono le novità principali: da una parte la divisione del Paese in tre macro-regioni, dall’altra la riapertura di qualche attività e di spazi pubblici a partire dal 4 maggio. La task force propone una ripartenza in tre fasi, con un semplice criterio per suddividere il Paese sulla base della diffusione del contagio: Nord, Centro e Sud. Necessaria una maggiore cautela per le Regioni più colpite, a partire da quelle del Nord: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto.

L’Italia divisa in tre macro-regioni per la fase due

Un’ulteriore suddivisione potrebbe avvenire sulla base di alcune specifiche zone di ogni Regione. Anche perché, per esempio, la diffusione non è la stessa in tutta l’Emilia-Romagna. Inoltre potrebbero esserci delle deroghe anche a queste tre macro-aree: il Trentino, per esempio, potrebbe ripartire prima delle altre Regioni del Nord. Al Centro potrebbe essere l’Umbria ad anticipare i tempi. E anche al Sud potrebbero esserci delle eccezioni. Le decisioni, quindi, potrebbero essere non omogenee. E non si esclude l’ipotesi di creare nelle Regioni che ripartono alcune limitate zone rosse. Poi ci saranno verifiche ogni 15 giorni.

La graduale ripresa: chi potrebbe ripartire prima

La ripresa delle attività produttive sarà graduale. Le prime a ripartire saranno le aziende dei settori della moda, i mobilifici, l’automotive e i cantieri. Forse già il 27 aprile. Addirittura prima, quasi subito quindi, potrebbe riprendere l’attività della filiera tessile. Per stabilire le date e le categorie la cabina di regia si riunirà oggi a Palazzo Chigi, ipotizzando anche una ripartenza per fasce d’età, con regole più stringenti per over 70 e minorenni. Il criterio da seguire sarà anche quello delle classi di rischio individuate dall'Inail per ogni categoria di lavoratore. La ripartenza richiederà l’utilizzo di mascherine, guanti e gel disinfettanti a lungo, forse per sei o otto mesi, se non di più. E regole rigide anche per il trasporto pubblico, con accessi contingentati e distanza di sicurezza all’interno di bus, metro e treni. Per gli uffici e le altre aziende, invece, si dovrà aspettare maggio e si dovranno seguire protocolli di sicurezza riguardanti il distanziamento sociale, l’impiego di mascherine e guanti e il ricorso al supporto di un medico per ogni azienda.

La riapertura di bar, ristoranti e parchi

Per quanto riguarda le attività che più da vicino riguardano molti cittadini ci sarà da attendere qualche giorno in più, soprattutto per bar e ristoranti. I parchi potrebbero riaprire già il 4 maggio, evitando però assembramenti: sì ai parchi per passeggiate e jogging, quindi, ma no per esempio ai picnic. Per bar e ristoranti, invece, date certe non ce ne sono. L’ipotesi al momento più plausibile è quella di attendere che si raggiunga il valore R0: valore che potrebbe essere raggiunto intorno al 10 maggio. Dopo quella data, quindi, si potrebbe pensare alla riapertura di bar e ristoranti, ovviamente rispettando una serie di regole che consentirebbero di mantenere il distanziamento sociale e quindi con accessi contingentati.

Le vacanze degli italiani

Per organizzarsi per le vacanze gli italiani hanno qualche settimana in più. Non i gestori degli stabilimenti balneari, che infatti stanno già intervenendo dove le Regioni lo consentono per adeguare le strutture all’emergenza sanitaria. Cosa succederà poi in estate? Già a inizio estate potrebbe essere concessa la possibilità ai cittadini di raggiungere le seconde case al mare, in montagna o in campagna. Anzi, la speranza è che sempre più persone decidano di andare nelle seconde case per evitare l’affollamento in altri luoghi. Anche se non si esclude che vengano interdette alcune zone più colpite. In spiaggia gli ingressi potrebbero essere contingentati, con maggior distanziamento tra gli ombrelloni. L’invito del governo è quello di puntare su un turismo di prossimità, andando in luoghi non troppo distanti dalla propria residenza. E gli spostamenti, probabilmente, si svilupperanno soprattutto su mezzi privati. Quasi certo, invece, che gli spostamenti fuori dall’Italia saranno pressoché azzerati, anche per la forte riduzione di voli.

I test sierologici per la fase due e la ripartenza

La fase due potrà partire a due condizioni, da un punto di vista del tracciamento dei contagi. Da una parte l’utilizzo dell’app, dall’altra il ricorso ai test sierologici. L’app servirà proprio per tracciare i contatti delle persone risultate positive al Covid-19, mentre con i test sierologici si punterà a rintracciare tutte quelle persone che hanno avuto contatto con il virus ma che magari non hanno avuto sintomi o li hanno avuti in forma lieve, motivo per cui su di loro non sono stati effettuati tamponi. Con questi test sarà possibile capire se l’individuo ha sviluppato gli anticorpi immunizzanti, permettendo così di capire chi può riprendere normalmente la sua attività senza il rischio di essere infettato né di contagiare altre persone. Proprio in questi giorni è iniziata la procedura per l’acquisto dei test, sulla base delle caratteristiche richieste dal comitato tecnico-scientifico.

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