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Come funzionano le multe per gli over 50 che non si vaccinano, spiegato dal ministro Speranza

Il ministro Speranza ha spiegato come funziona praticamente l’irrogazione delle sanzioni per gli over 50 che non si vaccinano contro il Covid.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il ministro della Salute ha risposto, durante il question time, a un'interrogazione parlamentare dei deputati di Fratelli d'Italia, spiegando qual è la procedura con cui vengono individuati i cittadini over 50 che non si sono vaccinati contro il Covid e come vengono irrogate le multe da 100 euro: "La violazione dell'obbligo vaccinale per gli over 50 è sottoposta, come noto, a sanzione pecuniaria – ha ricapitolato Roberto Speranza – L'irrogazione della stessa compete al ministero della Salute, che a tal fine si avvarrà, per i profili operativi, dell'Agenzia delle Entrate. Il procedimento con cui l'Agenzia potrà individuare i soggetti inadempienti permetterà di trattare esclusivamente i dati personali indispensabili all'espletamento dei compiti assegnati, inviati dal ministero della Salute, e con l'esclusione di ogni diritto di accesso".

Nel dettaglio "sarà cura del ministero della Salute fornire gli elenchi dei soggetti inadempienti, anche acquisendo direttamente dal sistema tessera sanitaria le informazioni relative alla somministrazioni acquisite giornalmente dall'anagrafe vaccinale", ha continuato Speranza. "Queste informazioni saranno inoltre utili per escludere dall'elenco degli inadempienti gli esenti". Infatti, il ministro ci ha tenuto a precisare che "il decreto legge prevede una fase di contraddittorio, il ministero della Salute invierà una comunicazione agli inadempienti che potranno trasmettere alla asl competente l'esenzione o il differimento dell'obbligo vaccinale".

Poi il ministro ha voluto chiarire ancora una volta: "La scelta dell'obbligo vaccinale sopra i 50 anni ha un'obiettivo fondamentale, che è ridurre l'area dei non vaccinati che sono particolarmente esposti a malattia grave". E ha ribadito: "Il 10% di non vaccinati comporta i due terzi degli ingressi in terapia intensiva e la metà in area medica". Perciò "ridurre l'area dei non vaccinati significa abbassare la pressione sui nostri ospedali, salvare vite umane e consentire al nostro Paese di continuare sul terreno di ripartenza".

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