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Covid 19

Come cambia il piano vaccinale col nuovo commissario: dalle primule si passa ai drive-in

Con la nomina del nuovo commissario all’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, e del nuovo capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, cambia il piano vaccinale: per la somministrazione si passerà dalle primule ai drive-in allestiti dall’esercito e finora utilizzati per i tamponi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Cambia commissario e cambia il piano vaccinale. Il governo Draghi vuole un’importante accelerazione sulla somministrazione dei vaccini anti-Covid e il nuovo commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, il generale Francesco Paolo Figliuolo, sembra puntare a un maggior coinvolgimento dei drive-in dell’esercito. Il piano vaccinale resta quello approvato negli scorsi mesi, ma andrà potenziato sia dal punto di vista delle strutture che del personale. La prima importante novità potrebbe essere quella della somministrazione della dose unica del vaccino, come avviene in Gran Bretagna. Quindi evitando di mantenere le scorte per i richiami. La seconda novità sarebbe il passaggio dalle famigerate primule ai drive-in, le strutture già utilizzate per i tamponi.

I drive-in dell'esercito per le vaccinazioni

Per accelerare sul piano vaccinale la difesa ha messo a disposizione fino a 200 drive-through richiesti dalla Protezione civile e dalle Asl. Al momento quelli attivi sono 142, ma potrebbero presto aumentare. Il commissario ha pronta la lista di quelli che vuole riconvertire per le vaccinazioni per poi capire quanti altri ne serviranno e quanto personale sarà necessario nelle diverse Regioni, soprattutto in quelle che al momento arrancano maggiormente sulla somministrazione delle dosi. L’obiettivo della Difesa è quello di allestire in tempi rapidi nuove tendostrutture, come fatto con gli ospedali da campo in varie città italiane. Si punta, quindi, sulle forze armate: non a caso è stato scelto come commissario proprio Figliuolo, comandante logistico dell’esercito.

Le strutture e il personale per somministrare le dosi

Finora la Difesa ha schierato 470 medici e 798 infermieri durante l’emergenza Covid. Con 142 stazioni mobili impiegate in Italia: da presidio per effettuare i tamponi potrebbero diventare punti di somministrazione dei vaccini. Da qui anche l’obiettivo di arrivare a 200 strutture. Il personale della Difesa, inoltre, dovrà garantire un’adeguata distribuzione delle fiale in tutta Italia, come avviene già nell’hub di Pratica di Mare. Il personale sarà affiancato da quello della Protezione civile, che svolgerà un ruolo di coordinamento per le somministrazioni, prendendo contatti con le strutture sanitarie del territorio. La Protezione civile nazionale coordinerà le strutture regionali, anche per coinvolgere il più possibile il mondo del volontariato. Figliuolo e il nuovo capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, stanno quindi lavorando a stretto contatto. Hanno incontrato i ministri Speranza e Gelmini, che venerdì 5 marzo si confronteranno con le Regioni per fare il punto sulla campagna vaccinale: l’obiettivo è avere tempi e numeri uniformi in tutte le Regioni per la somministrazione delle dosi.

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