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Caso Morisi, cosa sappiamo del festino e della droga nascosta dentro la casa

Oltre a Morisi è indagato anche il modello romeno che ha partecipato al festino del 14 agosto, con le stesse accuse rivolte all’ex capo social della Lega: detenzione e cessione di droga. Secondo i dettagli che emergono, durante la perquisizione dei carabinieri sono stati sequestrati due piatti e una bustina nascosta in un libro. Intanto la procuratrice di Verona risponde alle insinuazioni di Salvini sulla tempistica della notizia, spiegando che “dire una cosa del genere vuol dire insultare l’intelligenza delle persone” e che è rimasto tutto segreto fino a che Morisi non si è dimesso una settimana fa. Poi sono cominciate le domande.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La vicenda che coinvolge in prima persona Luca Morisi, ex capo della Bestia social della Lega, continua ad arricchirsi di particolari. Ma anche di indagati. Morisi, infatti, non è più il solo ad essere accusato di detenzione e cessione di stupefacenti. Insieme a lui c'è anche uno dei due ragazzi romeni che sono arrivati a Belfiore tra la notte del 13 e la mattina del 14 agosto. L'accusa che ricade sul giovane ventenne è dovuta al fatto che, una volta usciti da casa di Morisi, i due sono stati fermati dai carabinieri. In quel frangente è stata scoperta la boccetta da 125 millilitri con dentro Ghb – la cosiddetta droga dello stupro – che il ragazzo dice di aver ricevuto da Morisi stesso. La difesa dell'ex guida della Bestia, invece, fa sapere che "il flacone con il liquido non apparteneva a lui".

Il festino nella casa a Belfiore e la perquisizione

I dettagli della vicenda, intanto, continuano ad emergere man mano che proseguono le indagini. Secondo quanto riporta Repubblica, i due sono stati fermati dai carabinieri per un "servizio di polizia per la prevenzione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope". Poi, vedendoli alterati, hanno cominciato a insospettirsi, fino a che il ragazzo indagato ha tirato fuori una "Bottiglietta di vetro da succo di frutta, quasi piena, da 125 millilitri contenente del liquido trasparente che lui stesso asseriva essere droga dello stupro (Ghb)". Qui c'è la svolta del racconto e probabilmente anche della vita di Morisi: il ragazzo ha spiegato ai carabinieri che il flacone gliel'ha dato Morisi e che "nel suo appartamento al cascinale c'è anche della cocaina". I due ragazzi – cresciuti in Italia, documenti in regola e nessun precedente – consegnano gli smartphone agli agenti, che controllano e trovano le conversazioni con Morisi.

Arrivati a casa dell'ex capo social di Salvini, i carabinieri hanno bussato alla porta nel pomeriggio del 14 agosto. E la cocaina di cui parlava il modello (ed escort) romeno, a leggere le carte del verbale, c'era: due piatti sequestrati con sopra della "sostanza pulviscolare di colore bianco, verosimilmente cocaina", uno dei due con accanto tessere plastificate e banconote arrotolate. Ma non finisce qui: c'era anche una bustina con 0,31 grammi di cocaina nascosta in un libro verde.

La procuratrice risponde a Salvini

La procuratrice di Verona, Angela Barbaglio, ha risposto, intervistata dal Corriere, alle insinuazioni di Matteo Salvini che da ieri pomeriggio sta parlando insistentemente di attacco alla Lega a cinque giorni dal voto delle amministrative. "Ho l’assoluta certezza che nulla è stato detto da noi e posso assicurare che nulla è stato detto dai carabinieri, quindi sinceramente non capisco proprio questa uscita", ha spiegato la procuratrice. E alla riflessione del leader leghista, che non parla di complotto ma di legittimo sospetto, ha risposto: "Dire una cosa del genere vuol dire insultare l’intelligenza delle persone". Più che la vicinanza al voto delle comunali e la teoria di Salvini, secondo Barbaglio c'è una spiegazione più logica al fatto che la notizia sia uscita più di un mese dopo rispetto alla perquisizione: "È rimasto tutto segreto fino a che non sono state rese le dimissioni dall'incarico". L'allontanamento improvviso del capo della Bestia, infatti, aveva generato molte domande e pochissime risposte.

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