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Il caso Cospito

Caso Cospito, il Giurì d’onore ascolta Donzelli sulle accuse al Pd: “Sono fiducioso, lo rifarei”

Si sono svolte le audizioni del Giurì d’onore sul caso delle accuse di Giovanni Donzelli, deputato FdI, nei confronti di alcuni parlamentari del Pd. Donzelli aveva chiesto se stessero “dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia”. Le audizioni sono state secretate, ma Donzelli si è detto fiducioso.
A cura di Luca Pons
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Oggi la commissione Giurì d'onore della Camera ha ascoltato alcuni dei protagonisti del caso che ha animato le ultime settimane di dibattito politico: le accuse rivolte dal deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli ad alcuni colleghi del Partito democratico che avevano incontrato in carcere l'anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame per protestare contro il regime carcerario del 41-bis.

In un intervento in Aula del 31 gennaio, Donzelli aveva chiesto se "la sinistra" volesse stare "dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia". Un'accusa pesante, che aveva portato tre deputati (Debora Serracchiani, Silvio Lai e Andrea Orlando) a chiedere la convocazione della commissione speciale detta Giurì d'onore. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha accolto la richiesta. La commissione dovrà verificare quanto accaduto in Aula e la correttezza delle affermazioni di Donzelli. Oggi, il Giurì si è riunito e ha ascoltato proprio i deputati in questione, oltre allo stesso Donzelli e al senatore Walter Verini, uno dei parlamentari che aveva visitato Cospito in carcere.

I lavori della commissione, però, sono completamente secretati. A deciderlo è stato il suo presidente, Sergio Costa del Movimento 5 stelle. Le audizioni di oggi si sono svolte in privato e i verbali non saranno resi noti: si conoscerà solo la relazione finale del Giurì, che verrà presentata alla Camera entro il 10 marzo. Oltre al presidente Costa, fanno parte della commissione anche Fabrizio Cecchetti (Lega), Annarita Patriarca (Forza Italia), Roberto Giachetti (Azione-Italia viva) e Alessandro Colucci (Noi con l’Italia).

Serracchiani chiede "chiarezza", Orlando: "Le visite in carcere sono prerogativa dei parlamentari, vanno difese"

Oggi, quindi, la maggior parte dei parlamentari ascoltati in audizione si sono trattenuti dal fare commenti ai giornalisti. Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, si è limitata a dire: "Mi aspetto che si faccia luce su una dichiarazione che ha portato a questo giurì, che evidentemente ha qualcosa da verificare". La sua udienza è durata circa cinquanta minuti. Silvio Lai non ha rilasciato alcuna dichiarazione ("È una procedura riservata e mi attengo a questi criteri").

L'ex ministro Andrea Orlando ha dichiarato: "Spero di essere riuscito a spiegare quello che volevo spiegare". In particolare sono due gli aspetti da chiarire, per Orlando: "Il fronte della lesione dell'onorabilità delle persone" da una parte, e "la difesa dell’istituto delle visite in carcere dei detenuti da parte dei parlamentari" dall'altra. Infatti, "se andare a fare una visita ai detenuti in carcere fosse una causa della lesione dell’onorabilità dei parlamentari, e mi auguro che questo non avvenga, sarebbe un vulnus anche all’istituto stesso che nel corso degli anni ha portato a risultati positivi". I parlamentari del Pd, infatti, sono stati accusati per essere andati a trovare Cospito in carcere, ma le visite negli istituti penitenziari sono un diritto e un dovere che spetta a ogni parlamentare.

Se passasse il messaggio che fare visite in carcere può danneggiare l'onorabilità personale, "il prossimo parlamentare al quale venisse in mente di andare a fare una visita in carcere ci penserebbe due volte", ha continuato Orlando. Invece, "al di là della nostra situazione specifica, difendere questa pratica vuol dire difendere una molla che ha costituito nel corso degli anni uno stimolo a migliorare la situazione degli istituti di pena, e lo dico anche da ex ministro della Giustizia, che spesso si è mosso sulla base del fatto che alcuni parlamentari di tutte le forze politiche mi segnalavano che c’erano situazioni di difficoltà che si registravano nelle carceri italiane", ha concluso Orlando.

Donzelli si dice fiducioso: "Rifarei quello che ho fatto"

Giovanni Donzelli, arrivando alla Camera per la sua udienza, ha detto di non voler fare commenti "per non alzare i toni". Tuttavia, ha aggiunto: "Come sempre sono fiducioso nelle istituzioni. Sicuramente ad oggi rifarei quello che ho fatto". Una linea che il deputato ha sempre tenuto nelle ultime settimane, mentre l'opposizione – e anche alcuni dei suoi alleati – l'hanno criticato per i toni del suo intervento.

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