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Caso Berlusconi dopo le parole su Zelensky, Ucraina risponde: “Bacia le mani insanguinate di Putin”

Le parole di Berlusconi su Zelensky sono un caso, l’Ucraina attacca: “Bacia le mani insanguinate di Putin”. Il governo prende le distanze con Tajani e Crosetto.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Rabbia di Kiev, imbarazzo del governo. Le parole di Silvio Berlusconi su Zelensky sono già un caso internazionale, dopo che il leader di Forza Italia – che ieri si è recato al seggio a Milano per votare per le elezioni regionali – ha sostanzialmente incolpato il presidente ucraino di essere responsabile della guerra. Il governo ha preso le distanze in maniera immediata e unanime, sia ieri sera che questa mattina, mentre dall'Ucraina sono arrivate parole di condanna nei confronti di Berlusconi. Sono intervenuti diversi esponenti dell'esecutivo di Zelensky, ribadendo in ogni caso la vicinanza al governo italiano, anche alla luce dell'ottimo rapporto con Giorgia Meloni.

"Le accuse insensate di Berlusconi contro Zelensky sono un tentativo di baciare le mani di Putin, insanguinate fino ai gomiti. Un tentativo di dimostrare la sua lealtà al dittatore russo – scrive sui social il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Nikolenko – Apprezziamo invece molto la pronta risposta di Meloni, che ha riaffermato l'incrollabile sostegno all'Ucraina". Il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak, attacca intervistato da Repubblica: "Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell'Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l'Italia". E ancora: "Getti la maschera e dica pubblicamente di essere a favore del genocidio del popolo ucraino".

"La posizione del governo è sempre la stessa – sottolinea il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, che di Forza Italia è anche uno dei più importanti dirigenti – Berlusconi è un uomo di pace, non ha cambiato di certo le sue posizioni a sostegno dell'Ucraina, della Nato e dell'Occidente". E aggiunge: "Abbiamo sempre votato nella stessa maniera e continueremo a votare così". Il ministro della Difesa Guido Crosetto, intanto, difende l'operato dell'esecutivo: "Parlano gli atti di questo governo, quelli approvati da questo Parlamento e da tutte le forze politiche – sottolinea – La posizione dell'Italia non può essere messa in discussione e non è messa in discussione da nessuna forza, né di maggioranza, né di larga parte dell'opposizione".

Dall'Unione europea, invece, si cerca di abbassare i toni: "Non commentiamo le sue parole. La premier Giorgia Meloni è stata molto chiara nel suo messaggio sull'Ucraina ai leader europei, la scorsa settimana – dicono all'Ansa fonti del Consiglio europeo – È questa l'unica cosa che conta".

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