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Bonus nozze per coppie under 35: ma solo se si sposano in chiesa

Detrazioni fino al 20% delle spese collegate alla celebrazione del matrimonio per le giovani coppie: ecco la proposta di legge del Carroccio che tenta di ostacolare il calo dei matrimoni. Chi potrà beneficiarne, però, sono solo quegli sposi che decidono di sposarsi in chiesa, che hanno un Isee non superiore ai 23mila euro, e con cittadinanza italiana da almeno 10 anni.
A cura di Annalisa Girardi
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In foto: due sposi durante una funzione religiosa.
In foto: due sposi durante una funzione religiosa.

Decidere di sposarsi può essere una scelta molto costosa. I motivi economici che si frappongono fra una coppia e l'altare sono numerosi, ma una proposta di legge della Lega, firmata da circa una cinquantina di deputati fra cui, per primo, Domenico Furgiuele, vuole rendere più facile sposarsi per le giovani coppie grazie ad uno sgravio fiscale. Per i fidanzati under 35 ci sarà la possibilità di usufruire di una detrazione fino al 20% delle spese collegate alla celebrazione del matrimonio.

Il bonus tuttavia è valido solo per quelle coppie che scelgono la funzione religiosa, sposandosi in chiesa, e che presentano un Isee (indicatore della situazione economica equivalente) non superiore a 23mila euro. Vi è poi un ulteriore clausola per cui le cerimonie dovranno essere celebrate in territorio italiano e gli sposi dovranno essere cittadini italiani da almeno 10 anni.

Fra le spese segnalate per cui sarà possibile richiedere l'agevolazione fiscale ci sono: "ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il servizio di coiffeur e di make-up e, in fine, il servizio del wedding reporter". Nella proposta di legge viene poi precisato che le spese detraibili non possono superare la cifra di 20mila euro e "sono ripartite tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo". Per ottenere la detrazione bisognerà indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, ragion per cui le spese dovranno essere effettuate tramite bonifico bancario o con l'utilizzo di una carta di debito o di credito e sarà necessario conservare le ricevute.

Nella proposta del Carroccio si legge che "per quanto concerne la copertura finanziaria del bonus matrimonio, si fa riferimento ai dati dell'ISTAT relativi ai matrimoni celebrati nell'anno 2016". Da questi dati risulta che i matrimoni celebrati quell'anno sono stati 107.873. Viste le quote massime detraibili per coppia, la spesa prevista per il bonus matrimonio ammonterà a 431.492mila euro, cioè a 86.298 per cinque rate. Dal momento che i matrimoni in Italia sono in calo, la spesa potrebbe essere in realtà più contenuta.

È proprio il crollo di matrimoni, specialmente di quelli religiosi, dare la spinta alla proposta di legge. Se generalmente in Italia negli ultimi anni le coppie che si sposano sono sempre meno, fra queste quelle che prediligono il matrimonio civile sono circa il 46,9%. Nel documento si legge che le ragioni di questa scelta sono molteplici, ma che "innanzitutto il matrimonio civile è di per sé una celebrazione meno onerosa rispetto al matrimonio religioso". Il bonus salva-matrimonio della Lega ha quindi lo scopo di "agevolare quelle giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso".

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