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Berlusconi assolto nel processo Ruby Ter, Fi chiede commissione d’inchiesta su magistratura, Fdi frena

Dopo l’assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo Ruby Ter Forza Italia chiede l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sulla magistratura. Ma Fratelli d’Italia frena: “Non è all’ordine del giorno”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Il fatto non sussiste". Silvio Berlusconi assolto nel processo Ruby Ter: il leader di Forza Italia era imputato per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Secondo l'accusa il Cavaliere avrebbe pagato le ospiti delle serate di Arcore per dire il falso ai processi precedenti su quello che è stato chiamato dal 2010 ‘caso Ruby'.

Secondo i giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano le ‘olgettine' però andavano ascoltate in veste di indagate e non di testimoni, e questo errore della procura ha fatto venir meno sia la falsa testimonianza che la corruzione in atti giudiziari. In un comunicato il tribunale spiega pertanto che anche le 20 ragazze vanno assolte.

"La falsa testimonianza può essere commessa solo da chi legittimamente riveste la qualità di testimone. Se viene assunto come ‘testimone' un soggetto che non poteva rivestire tale qualità perché sostanzialmente raggiunto da indizi per il reato per cui si procede o per altro ad esso connesso, la possibilità di punirlo per dichiarazioni false è esplicitamente esclusa" si spiega nella nota. La corruzione in atti giudiziari "sussiste solo quando il soggetto corrotto sia un pubblico ufficiale. Per giurisprudenza costante, la persona che testimonia assume un pubblico ufficio e le Sezioni Unite della Cassazione hanno chiarito che il giudice chiamato ad accertare la fattispecie correttiva deve verificare se il dichiarante che si assume essere stato corrotto sia stato o meno correttamente qualificato come testimone" si spiega.

E ancora: "Poiché le persone chiamate a rendere dichiarazioni nei processi Ruby 1 e Ruby 2 andavano correttamente qualificate come indagate di reato connesso e non testimoni, non solo non è configurabile il delitto di falsa testimonianza ma neppure il reato di corruzione in atti giudiziari, mancando la qualità di pubblico ufficiale (nella specie testimone) in capo al ‘corrotto'. Se il soggetto che si assume come corrotto non può qualificarsi come pubblico ufficiale e dunque manca un elemento costitutivo del delitto corruttivo, giuridicamente quest'ultimo non può sussistere nemmeno nei confronti dell'ipotizzato corruttore, nel caso di specie Berlusconi. Infatti, la corruzione in atti giudiziari presuppone necessariamente un accordo tra il pubblico ufficiale corrotto e il corruttore".

Le reazioni alla sentenza

"Sono stato finalmente assolto dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili, perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da Magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte", ha scritto ieri l'ex premier sui social.

Per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni "è un'ottima notizia". Ora però gli azzurri chiedono l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sui giudici politicizzati. Ma Fratelli d'Italia frena: "Non è all'ordine del giorno", ha spiegato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.

"Siamo molto soddisfatti e felici" per Silvio Berlusconi. "Purtroppo questa sentenza arriva dopo undici anni, un tempo davvero troppo lungo per quello che, oggi si è dimostrato, era un innocente", ha detto ancora il ministro dell'Agricoltura in un'intervista al quotidiano La Stampa. Rispondendo a una domanda sull'urgenza di una eventuale riforma della giustizia, il ministro ha però precisato che "sono questioni separate".

"Sicuramente il Parlamento dovrà riflettere sui tempi della giustizia, che, come in questo caso, rischiano di condizionare anche la vita politica. Lo sconfinamento di una parte della magistratura pone dei dubbi su atteggiamenti che Berlusconi ha spesso definito persecutori. Oggi la storia gli dà ragione", ha commentato. Non è in programma comunque l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sulla magistratura, e la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, richiesta da Forza Italia "non è una priorità", ha sottolineato.

"C'è la necessità di intervenire, lo abbiamo scritto anche nel programma del centrodestra. Ma va fatto con un sereno confronto con la magistratura. Il voto del Csm ha dimostrato che al loro interno esistono sensibilità diverse, per cui si può discutere senza pregiudizi. Bisogna garantire una giustizia credibile, senza interferenze reciproche", ha precisato l'esponente di Fratelli d'Italia.

Silvio Berlusconi "ha subito una gogna mediatico-giudiziaria senza precedenti, che ha colpito non solo il Berlusconi uomo, padre, nonno, imprenditore e politico. Ma anche il Berlusconi statista, che rappresentava l'Italia in Europa e nel mondo, con il conseguente insanabile danno d'immagine per il nostro Paese. Mi chiedo chi mai potrà risarcire tutto questo", ha dichiarato la capogruppo di Forza Italia Licia Ronzulli in un'intervista a Repubblica. Ronzulli non ritiene che ci siano stati eccessi nella condotta di Berlusconi. "L'unico eccesso cui abbiamo assistito è stato quello di guardare dal buco della serratura della vita privata di una persona, per cercare di distruggerne l'immagine. Tutto ciò, in un Paese civile è inaccettabile. Le responsabilità politiche e morali sono di chi ha permesso tutto questo. Perché lede la libertà di una persona. E non parlo solo di quella di Berlusconi, ma di ogni cittadino", ha sottolineato ancora Ronzulli.

Lo sfogo di Emilio Fede: "Solo io ho perso tutto"

"Sono molto contento che lui (Silvio Berlusconi, ndr) sia stato assolto. Mi chiedo invece perché io sono stato calpestato fino alla fine. Soprattutto sono contento per tutti quelli che sono contenti, la sua famiglia, i suoi amici…", ha detto in un'intervista al quotidiano La Stampa, Emilio Fede, condannato a 4 anni e 7 mesi per induzione della prostituzione. Più altre condanne varie, dalla bancarotta alla diffamazione aggravata.

"Mi sono fatto 8 anni ai domiciliari senza essere colpevole di nulla", sottolinea. Fede continua ad avere qualche rimpianto. "Mi chiedo: io ho perso tutto, licenziato, sbattuto fuori dall'ufficio in tre minuti. Perché? A chi dovevo fare spazio? A chi davo fastidio?", ha commentato, confermando di non avere sentito il Cavaliere. "L'ultima volta è stata la vigilia di due Natali fa. Ero stato in ospedale dopo una caduta e mi aveva chiamato: ‘Ciao Emilio? Ma cosa fai? Dai, vieni qua…'. Ma io non potevo, ero in carrozzella. Poi non ci siamo più sentiti".

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