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Processo Ruby ter, Silvio Berlusconi assolto dall’accusa di corruzione: “Il fatto non sussiste”

L’ex premier è stato assolto dall’accusa di aver corrotto le ragazze che partecipavano al bunga bunga affinché testimoniassero il falso ai processi su quanto accadeva durante le “cene eleganti” nella sua villa di Arcore.
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Silvio Berlusconi è stato assolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari VII sezione del Tribunale di Milano. La Procura sosteneva che l'ex premier avesse pagato le ragazze che frequentavano le sue "cene eleganti" per mentire durante i processi su cosa accadeva durante il "bunga bunga". I giudici, però, hanno accolto la tesi della difesa secondo cui il leader di Forza Italia non solo è innocente ma addirittura "vittima di ricatto".

La sentenza di Ruby ter

Riuniti in Camera di Consiglio oggi, mercoledì 15 febbraio, dopo sei anni dall'inizio del processo, i giudici del Tribunale di Milano hanno assolto Berlusconi e gli altri 29 imputati, che invece dovevano rispondere di falsa testimonianza. Fra questi anche Karima el Marough, famosa come Ruby Rubacuori, che è da sempre al centro dello scandalo delle cene a sfondo sessuale che l'ex premier avrebbe organizzato a casa sua, a causa della sua minore età. L'assoluzione è con formula piena, ossia "perché il fatto non sussiste".

All'inizio dell'udienza, la Corte ha preso atto della decisione del governo di ritirare la propria costituzione come parte civile al processo, in quanto "era stata disposta nel 2017 dal governo Gentiloni, un esecutivo a guida politica, in base a una scelta dettata da valutazioni sue proprie, in un momento storico in cui non erano ancora intervenute pronunce giudiziarie nella medesima vicenda".

Secondo i pubblici ministeri, a partire dal novembre 2011 e fino al 2015 Berlusconi avrebbe elargito circa 10 milioni di euro alle giovani che frequentavano la sua villa di Arcore per mentire su quanto accadeva durante le feste che organizzava. L'ex premier si è sempre difeso sostenendo che i suoi fossero gesti di generosità per risarcire quelle ragazze che si erano viste la vita rovinata dall'inchiesta giudiziaria.

Marysthell Polanco: "Anni d'inferno"

L'unica a presenziare in Aula è Marysthell Polanco, ex showgirl e una delle imputate nel processo. Anche lei, infatti, secondo l'accusa aveva partecipato al "bunga bunga" e poi aveva testimoniato il falso, dietro compenso, su quanto accadeva nella villa San Martino ad Arcore.

Già prima della lettura del dispositivo, ai microfoni dei giornalisti, Polanco ha detto che "Dopo tanti anni, sento che che finalmente è arrivato il momento. Come ha detto il mio avvocato, non possono condannare una persona che non ha fatto nulla e dove non c'è assolutamente nessuna evidenza".

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