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Aumentano stipendi statali e pensioni a dicembre 2023: il dl Anticipi è legge, cosa cambia

Il decreto Anticipi è legge: ci sono varie proroghe e novità per l’anno prossimo, dal bonus psicologo allo smart working, dalle nuove regole sugli affitti brevi ai termini per la rottamazione quater. In più, è confermato l’aumento una tantum per pensionati e dipendenti statali a dicembre 2023.
A cura di Luca Pons
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È definitivamente legge il decreto Anticipi: la Camera ha votato e, con 164 favorevoli e 115 contrari, ha convertito il dl che il governo Meloni aveva approvato quasi due mesi fa, il 18 ottobre. Al suo interno ci sono moltissime misure diverse, e tra queste anche un aumento una tantum per i dipendenti pubblici e i pensionati a dicembre 2023.

La rassegna dei temi contenuti nel decreto Anticipi è lunghissima: in 24 articoli si va dalla proroga dei termini per la rottamazione quater a quella dello smart working nel 2024; dalle novità sugli affitti brevi, all'annullamento dell'Iva per la chirurgia estetica (ma solo con scopi terapeutici) fino al rinnovo del bonus psicologo e del bonus da 550 euro per lavoratori part time e stagionali, oltre a una serie di norme fiscali più tecniche. Uno dei motivi per la grande varietà di argomenti è che il decreto è servito di fatto per una serie di interventi che normalmente sarebbero stati inseriti nella legge di bilancio. Quest'anno però il governo ha deciso che per la manovra la maggioranza non avrebbe presentato emendamenti, e così il lavoro è confluito sul dl Anticipi.

Uno degli interventi che hanno attirato maggiore interesse è il bonus una tantum che riceveranno i dipendenti pubblici e i pensionati a dicembre 2023. Infatti, per quanto riguarda i lavoratori già in pensione, con la mensilità di dicembre è stato anche erogato il conguaglio Inps per recuperare l'aumento dell'inflazione. Chi prende fino a quattro volte la pensione minima ha avuto circa il 10% del proprio assegno mensile come conguaglio. Poi la percentuale è scesa gradualmente, a causa della decisione del governo di tagliare le rivalutazioni per gli assegni medio-alti. Dato che per i pensionati gli aumenti sono già stati erogati, era improbabile che la Camera decidesse di modificare questa norma.

Per quanto riguarda i dipendenti pubblici invece, a ricevere l'aumento previsto saranno alcune categorie in particolare: i dipendenti statali, ovvero insegnanti, medici, lavoratori nei ministeri. Si tratterà di conguaglio sulla vacanza contrattuale, cioè sul tempo trascorso dall'ultima volta che il loro contratto collettivo è scaduto. Gli aumenti avranno un importo variabile, dai 700 euro fino ad arrivare a circa 2mila euro.

Il dibattito in Aula è stato acceso: "In questo decreto date privilegi a chi non ne avrebbe bisogno. Siete deboli con i forti, e fate invece i forti con i deboli. Non c’è il Paese e l’interesse generale dietro questo provvedimento", ha attaccato Silvio Lai, deputato Pd, intervenendo. "Aumento delle rate dei mutui, inflazione salari bassi. Tutti argomenti che il governo Meloni continua a ignorare. Il decreto Anticipi anticipa solo il fallimento del governo Meloni. Fallimento che sarà conclamato con la legge di Bilancio nei prossimi giorni", ha chiosato Leonardo Donno, del M5s.

Anche per Mauro Del Barba (Italia viva) "se il dl Anticipi deve un'idea di quale sarà la prossima legge di Bilancio, quest'ultima si preannuncia davvero povera". Giovanni Cannata, di Fratelli d'Italia, ha invece difeso il provvedimento: "Un decreto che anticipa e dà risposte con 1 miliardo e mezzo di euro. Diamo risposte ai dipendenti pubblici, a 70mila lavoratori delle banche, ai titolari di partita IVA. Lasciamo denaro nelle tasche dei cittadini italiani. Altro tema importante è la chirurgia rigenerativa: un bonus che aiuti il benessere psicofisico".

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