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App Immuni, le regole del governo: no obblighi e limitazioni, dati cancellati entro fine 2020

Il governo prevede, attraverso un decreto legge, le regole per l’utilizzo dell’app Immuni, che avrà il compito di permettere di tracciare tutti i contatti di persone positive al Coronavirus. Nessun obbligo di scaricare l’app, né limitazioni per chi non lo farà. I dati, inoltre, non potranno essere conservati oltre il 31 dicembre 2020.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nessuna limitazione o divieto per chi non scaricherà l’app Immuni e cancellazione dei dati, al massimo, entro la fine del 2020. Queste sono le due regole principali stabilite dal governo per l’app Immuni, quella che gli italiani sono invitati a utilizzare per poter tracciare i contatti delle persone contagiate da Coronavirus. L’articolo 6 del decreto legge in tema di giustizia e tutela dei dati personali nel tracciamento dei contatti prevede le regole per l’utilizzo dell’applicazione. Che ha il fine di “rintracciare le persone che siano entrate in contatto con soggetti risultati positivi”. Oltre all’app, verrà istituita al ministero della Salute “una piattaforma per il tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti che, a tal fine, hanno installato, su base volontaria, un’apposita applicazione sui dispositivi di telefonia mobile”.

Nessuna limitazione per chi non scarica l'app

Il ministero della Salute è titolare del trattamento dei dati, si specifica ancora nel decreto. E, ancora, si sottolinea come il mancato utilizzo dell’app non comporta “alcuna limitazione o conseguenza in ordine all’esercizio dei diritti fondamentali dei soggetti interessati ed è assicurato il rispetto del principio di parità di trattamento”. Nessuna restrizione, quindi, per chi sceglie di non scaricare e utilizzare l’app Immuni.

Le regole dell’App Immuni

Il comma 2 dell’articolo 6 del decreto che dovrebbe arrivare questa sera in Consiglio dei ministri, prevede che vengano adottate misure tecniche e organizzativa per garantire “un livello di sicurezza adeguato ai rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati, sentito il Garante per la protezione dei dati personali”. Tutto ciò deve avvenire assicurando, in primis, che gli utenti ricevano informazioni chiare e trasparenti sull’applicazione e che la raccolta dei dati venga utilizzata solo per avvisare gli utenti nel caso in cui abbiano avuto contatti stretti con persone risultate positive.

Il funzionamento dell’app si basa sul trattamento dei dati di prossimità dei dispositivi, che vengono resi anonimi o, se impossibile, “pseudonimizzati”. Viene inoltre esclusa “in ogni caso la geolocalizzazione dei singoli utenti”, mentre sono garantite “riservatezza, integrità, disponibilità e resilienza dei sistemi e dei servizi di trattamento”, oltre a misure per evitare il rischio dell’identificazione.

App Immuni, dati conservati fino al 31 dicembre 2020

I dati dei contatti stretti verranno conservati per il periodo “strettamente necessario al trattamento”, poi i dati saranno cancellati in automatico. In particolare, si prevede che l’utilizzo dell’app e della piattaforma e il trattamento dei dati personali non proseguirà oltre “il 31 dicembre 2020 ed entro la medesima data tutti i dati personali trattati devono essere cancellati o resi definitivamente anonimi”. I dati, inoltre, verranno utilizzati – oltre che per i fini previsti espressamente – anche per studi statistici e per fini legati alla ricerca.

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