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Ancora un rinvio per il testamento biologico. M5s attacca: “No a inciuci”

L’Ufficio della Presidenza della Commissione Affari Sociali ha chiesto un posticipo per il 20 febbraio. La data inizialmente prevista era il 30 gennaio. Con 288 emendamenti da esaminare – molti dei quali di Ap – la maggioranza è parecchio divisa sul punto.
A cura di Claudia Torrisi
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La proposta di legge sul testamento biologico sarebbe dovuta arrivare in Aula alla Camera il 30 gennaio. Così aveva deciso oramai due settimane fa la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La data, però, sembra essere slittata: il testo è bloccato in Commissione Affari Sociali, fermato da 288 emendamenti ammessi – in origine erano quasi tremila – presentati per lo più da Lega Nord e centristi di Area Popolare, partiti avevano promesso "barricate" per impedire l'approvazione della legge. Considerata l'avversione dei centristi Ap verso il provvedimento, la maggioranza di governo è ancora molto divisa sul punto. L'Ufficio della Presidenza della Commissione ha quindi scritto alla presidente della Camera Laura Boldrini chiedendo di posticipare l'arrivo del testo in Aula il prossimo 20 febbraio.

"Sul testamento biologico lo ribadiamo: facciamo sul serio e non siamo disponibili a votare una legge che venga annacquata e svuotata solo per tutelare gli equilibri tra le varie anime della maggioranza", hanno commentato i  deputati M5S in commissione Affari Sociali, criticando lo slittamento. I parlamentari hanno denunciato che in Commissione "stanno arrivando emendamenti in odor di retromarcia rispetto al testo originale, frutto di un lungo confronto da vari gruppi politici. Sia chiaro che a eventuali inciuci su questa materia non ci stiamo". Il riferimento è ad alcune proposte di modifica come quelle a prima firma Roccella o Gigli che "puntano su un aspetto: ‘la presente legge, nel rispetto dei diritti (…) Tutela la vita e la salute del cittadino e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata'. L’aggiunta della frase ‘tutela la vita' appare più che sospetta". Secondo i deputati M5s si tratta di "un segnale politico del Pd verso il centrodestra e per cercare di imbonirsi quella parte politica attraverso elementi che rendano la legge meno definita e, dunque, suscettibile di diverse interpretazioni. Tutto questo accade mentre stiamo ancora discutendo l’articolo 1: che cosa ci dobbiamo aspettare ancora?".

Un'altra denuncia arriva dall'Associazione Luca Coscioni, secondo cui nella seduta di ieri della Commissione, la relatrice Donata Lenzi del Partito democratico ha espresso un parere sui primi 54, respingendo due proposte di modifica che se approvate "avrebbero snaturato completamente il testo": una a prima firma Fucci (Misto – Conservatori e Riformisti), che avrebbe introdotto un nuovo articolo denominato "Tutela della vita e della salute", e quello a prima firma Pagano (Lega Nord e Autonomie), che avrebbe introdotto un nuovo articolo denominato "Divieto di eutanasia e di suicidio medicalmente assistito". "Mi auguro che i Parlamentari favorevoli a una buona legge sul testamento biologico si ribellino a questo tentativo di sacrificare anche il tema del finevita alle logiche di partito e agli equilibri di Governo", ha spiegato Marco Cappato, promotore della campagna Eutanasia legale e tesorirere dell'Associazione Luca Coscioni, secondo cui "rinviare ulteriormente, nel contesto di una legislatura la cui durata è precaria, equivarrebbe a cedere a chi vuol far saltare il provvedimento".

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