Amichetti d’Italia – così Palazzo Chigi ha dato appalti e incarichi all’ex Forza Nuova, che cura anche Atreju per Fdi

Italica Solution è la società che da anni si occupa di allestire i palchi e gli stand di Atreju e di tutti gli altri grandi eventi di Fratelli d’Italia. Il proprietario dell’azienda è Martin Avaro, imprenditore con un passato al vertice dei neofascisti di Forza Nuova. Dopo l’arrivo di Giorgia Meloni a palazzo Chigi, la presidenza del Consiglio ha assegnato almeno quattro affidamenti alla società.
A cura di Marco Billeci
1 CONDIVISIONI
Immagine

di Marco Billeci e Valerio Renzi

Anche questo Natale, Fratelli d’Italia ha organizzato a Castel Sant’Angelo – nel cuore di Roma – Atreju, la festa nazionale del partito. Un evento che ogni anno diventa sempre più imponente: ci sono i tendoni per i dibattiti e la pista di pattinaggio; gli stand, il presepe vivente e tanto altro.  A costruire questo mega villaggio non sono gli elfi di Babbo Natale, ma un’impresa di logistica e allestimenti per eventi, di fiducia del partito di Giorgia Meloni.

Si chiama Italica Solution e da anni si occupa di allestire non solo i palchi e le altre strutture di Atreju, ma quelle di tutti i principali eventi di Fratelli d’Italia. Basta scorrere il portfolio dell'azienda per verificarlo: si va dai comizi  per la chiusura delle campagne elettorali – nazionali e locali – alle grandi kermesse del partito come la conferenza programmatica di Pescara dell'aprile 2024, la festa per il decennale della fondazione di Fdi, le celebrazioni per il primo anno di vita del governo Meloni, etc…

Immagine

Da Atreju a Palazzo Chigi

Non a caso, nel 2024 gli utili di Italica Solutions sono esplosi, passando da 95mila a 414mila euro, con ricavi quasi raddoppiati negli ultimi 12 mesi, fino a sfiorare il tetto di 3 milioni di euro.  Ma a ingrossare i conti dell'azienda non sono solo i soldi incassati da Fratelli d’Italia. Con Giorgia Meloni premier, infatti, per la società di fiducia degli eredi della Fiamma si sono spalancate anche le porte di palazzo Chigi.  Tra il 2023 e il 2024, mentre si occupava di mettere in piedi le strutture per i grandi eventi di Fdi, Italica Solution infatti ha ricevuto dalla presidenza del Consiglio l'incarico di curare gli allestimenti per almeno quattro iniziative.

Si tratta in particolare dei materiali per il vertice inter-govenativo tra Italia e Romania del febbraio 2024, tenuto nella sede di rappresentanza del governo a villa Pamphiljili, con Meloni e il primo ministro rumeno. Sempre a villa Pamphiljili, a settembre 2024, Italica Solution ha allestito gli spazi per il bilaterale tra la premier italiana e quello britannico Starmer.

A ottobre 2023 invece si è occupata dell'illuminazione della facciata di palazzo Chigi, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. E ancora ha montato palco e affini per la conferenza della presentazione della candidatura italiana per l'Einstein Telescope, tenuta con la presenza della premier e diversi ministri, nella sede dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, a giugno 2023.

Immagine

La Segreteria generale di palazzo Chigi ha confermato a Fanpage l'attribuzione a Italica Solution degli incarichi in oggetto, avvenuta tramite affidamento diretto " in quanto gli importi rientravano nelle soglie previste dalla normativa vigente (sotto i 140mila euro ndr) per tale procedura". Abbiamo chiesto come fosse stata individuata la società a cui affidare gli appalti e la risposta è stata che "l'individuazione è avvenuta attraverso indagini di mercato e consultazione dell'albo dei fornitori della presidenza del Consiglio dei Ministri, nel rispetto dei criteri di rotazione e previa comparazione dei preventivi".

Tutte procedure regolari e lecite, senza ombra di dubbio. Ma forse si può discutere sull’opportunità che  strutture della presidenza del consiglio affidino soldi pubblici alla società che contemporaneamente allestisce tutti gli eventi del partito, di cui la premier è capo politico. Abbiamo chiesto agli uffici di palazzo Chigi anche se esistessero ulteriori affidamenti a Italica Solution oltre a quelli da noi individuati, nella risposta si è rimandato alla consultazione della sezione Amministrazione Trasparente del sito istituzionale. Dove al momento non abbiamo trovato tracce di altri appalti all'azienda.

La gara milionaria con lo spin doctor di Marsilio

Per Italica Solution in ogni caso sono in arrivo altri soldi pubblici. A settembre infatti l’azienda si è aggiudicata una gara europea da tre milioni di euro in tre anni indetta da Ismea, l’ente pubblico che fornisce servizi e finanziamenti al mercato agricolo,  vigilato dal ministero dell’Agricoltura del ministro meloniano Francesco Lollobrigida. L'appalto è finalizzato all'organizzazione di eventi in tutto il mondo, per la promozione del Made in Italy.

Italica ha vinto la gara con una rete temporanea di imprese, formata insieme ad altre due aziende. La prima è la Mammut Srl, un'altra società che si occupa anche degli allestimenti di Atreju. Mentre capofila del consorzio è l'agenzia di comunicazione Mirus Srl, di Michele Russo. Anche questo è un nome molto ben conosciuto, dalle parti di Fratelli d’Italia. Mirus infatti nel 2017 ha realizzato il restyling del logo del partito di Giorgia Meloni. E  nel 2019 e nel 2024 ha curato le campagne elettorali del governatore del’Abruzzo Marco Marsilio, un fedelissimo della presidente del Consiglio.

Chi è Martin Avaro, da Forza Nuova ai palchi per Fdi

A questo punto vale la pena raccontare anche chi c'è dietro Italica Solution. Proprietario e amministratore unico della società è Martin Avaro. Il suo nome è noto alle cronache, soprattutto per il ruolo di primo piano avuto in passato nelle fila dell'estrema destra romana. È il 27 maggio 2008 quando su via Cesare De Lollis si verificano violenti incidenti tra un gruppo di neofascisti di Forza Nuova e gli studenti dei collettivi, a poche decine di metri dall’ingresso dell’Università La Sapienza. Gli estremisti di destra brandiscono cinte e bastoni e non risparmiano botte a chiunque si avvicini.

Nei mesi precedenti il movimento studentesco era esploso contro l’approvazione della riforma Gelmini. L’organizzazione di Roberto Fiore decide allora di fare la propria mossa annunciando un convegno a tema Foibe alla Facoltà di Lettere, con ovvie e scontate proteste. Il convegno viene vietato ma i forzanovisti non rinunciano alla presenza. Il bilancio sarà di sei arresti e quattro persone al pronto soccorso, appartenenti a entrambi gli schieramenti.

A guidare i neofascisti su via De Lollis è proprio Martin Avaro, classe 1980, all’epoca pupillo di Fiore, leader della piazza romana. Faccia pulita, capelli corti e basette lunghe, parla bene anche davanti alle telecamere: è il volto pubblico del movimento, ma anche un uomo da prima fila, da barricate. Qualche anno prima, insieme al futuro capo di gabinetto di Gianni Alemanno, Antonio Lucarelli, aveva occupato un edificio che ospitava una Asl a Tivoli, comune Tiburtino di cui è originario. L’occupazione nera dura pochi giorni, ma Avaro riuscirà a farsi identificare e condannare per aver aggredito un carabiniere, colpendolo sulle mani, mentre tentava di entrare nell’edificio. In secondo grado finirà tutto in prescrizione.

Il volto del giovane leader neofascista è legato anche a una pellicola di cui Forza Nuova tenterà di bloccare la distribuzione, con un’azione legale. “Nazirock”, dove si vede il Martin Avaro cantare a squarciagola il ritornello di “Claretta e Ben” del gruppo 270 bis. “Io ho il cuore nero, e me ne frego e sputo in faccia al mondo intero”. Quando qualche anno dopo Roma sarà tappezzata di manifesti – firmati con una sola croce celtica – che riprendevano l’hit neofascista, Avaro dirà: “Penso che Fini sarà contento di vedere quei manifesti, perché quella canzone è stata scritta da Marcello De Angelis, attualmente senatore eletto tra le fila di AN: a me mi hanno messo in croce perché l’ho cantata, ma non capisco perché se la canto io sono un criminale e se la canta un senatore è un eroe”. Alla fine per una di quelle canzoni, ricordata da questo giornale, De Angelis si dovrà dimettere.

A cavallo tra gli anni Zero e gli anni Dieci, Martin Avaro inizia ad eclissarsi. I guai giudiziari sono tanti, l’ambiente dove era immerso, tra politica e tifo organizzato, si disgrega a seguito di arresti e inchieste per le violenze fuori e dentro gli stadi. Il nostro, ormai trentenne, si guarda intorno e sceglie di farsi strada come imprenditore: nessuno è andato mai molto lontano rimanendo al fianco di Roberto Fiore che si sa, di soldi ne ha molti, ma solo per sé. Così l'ex dirigente di Forza Nuova prova a far fruttare l’esperienza fatta in politica.

E cosa sa fare Avaro? Negli anni della militanza ha imparato che è un buon organizzatore e  i rapporti con i politici di centrodestra non gli mancano. D’altronde quel Lucarelli con cui si faceva denunciare a Tivoli per occupazione e resistenza, era passato da essere da portavoce di Forza Nuova al ruolo di braccio destro di Alemanno. Così Avaro inizia a occuparsi di attacchinare i manifesti elettorali. Organizza le squadre, divide le zone. I suoi attacchini, non solo camerati, sono i più efficienti e presto si rivolgono a lui anche candidati non solo d’area. E lui attacchina i manifesti di tutti quelli che lo chiedono.

Il business cresce con gli eventi. Qualcuno lo nota ai margini dei cortei della Destra di Francesco Storace. I giornalisti lo riconoscono e gli chiedono cosa ci faccia, è tornato in pista? Lui scuote la testa: “È solo lavoro”. Il palco, l’amplificazione, il servizio d’ordine, le bandiere. Pensa a tutto lui. Ma il salto di qualità arriva con la crescita di Fratelli d’Italia e poi l’arrivo al governo. C’è qualcosa da organizzare? Chiamiamo Martin, sinonimo di fiducia ed efficienza in via della Scrofa.

(Prima della pubblicazione del pezzo, abbiamo contattato telefonicamenteMartin Avaro per avere la sua versione sugli incarichi privati e pubblici affidati a Italica Solution, ma ha declinato la richiesta di rispondere alle nostre domande)

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views