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Cop 27, il vertice sul clima in Egitto

Alla Cop27 si discute di un fondo per i Paesi poveri, i più colpiti dal cambiamento climatico

I Paesi più poveri sono quelli che più subiscono gli effetti devastanti del cambiamento climatico, anche se sono quelli ricchi a inquinare di più. Alla Cop27 si è parlato di un fondo internazionale da utilizzare per coprire i danni provocati dai disastri naturali.
A cura di Annalisa Girardi
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Nel primo giorno dell'annuale conferenza Onu sul clima, la Cop27, è stato raggiunto un accordo per far partire i negoziati per i finanziamenti al fondo da utilizzare per coprire i danni provocati dai disastri naturali. Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, che presiede i lavori, ha spiegato che le trattative sono durate 48 ore e che una decisione finale dovrebbe arrivate non oltre il 2024. Il fatto che questo tema sia stato inserito all'ordine del giorno "riflette un senso di solidarietà e di empatia con le sofferenze delle vittime dei disastri causati dal clima", ha detto il ministro egiziano.

I Paesi più poveri, nonostante siano responsabili di una quota minima di emissioni, subiscono più direttamente l'impatto del cambiamento climatico. E nelle scorse settimane hanno spinto affinché si parlasse della questione delle compensazioni economiche durante il vertice. Negli ultimi anni i Paesi più ricchi, quelli che hanno un'impronta climatica nettamente più negativa, si sono sempre opposti ad affrontare il tema di un fondo "loss and damage". Il ministro egiziano ha sottolineato come "per la prima volta si crea uno spazio istituzionale stabile nell'agenda formale della Cop per discutere" dell'argomento, che continua a dividere il Nord e il Sud del mondo.

Intanto, al vertice, si continua a discutere degli effetti del cambiamento climatico, che non accennano a rallentare. Secondo il report "Stato del clima globale nel 2022" dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) diffuso oggi, gli ultimi otto anni sono stati i più caldi di quelli registrati finora, a causa di un accumulo sempre crescente di gas serra e di un mare che continua a riscaldarsi. Nel 2022 la temperatura media è stata di circa 1,5 gradi Celsius sopra i livelli pre-industriali.

Temperature più alte provocano lo scioglimento dei ghiacciai che, a sua volta, causa un innalzamento del livello del mare, mettendo a rischio gli insediamenti delle popolazioni costiere. Il livello medio dei mari è aumentato di circa 3,4 millimetri all'anno  tra il 1993 e il 2022, e il tasso di aumento è raddoppiato negli ultimi anni. Basti pensare che negli ultimi due anni e mezzo il livello medio dei mari è salito di oltre 10 millimetri, rivela sempre lo stesso report.

"Le persone e le comunità in ogni dove devono essere protette dai rischi immediati e sempre crescenti dell'emergenza climatica. È per questo che stiamo facendo così tanta pressione per sistemi universali di primo allarme entro 5 anni. Dobbiamo rispondere al segnale di sofferenza del pianeta con l'azione, una ambiziosa e credibile azione climatica. La Cop27 deve essere il posto, e adesso deve essere il tempo". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. "Mentre la Cop27 è in corso, il nostro pianeta manda un segnale di sofferenza. L'ultimo rapporto sullo Stato del clima globale è la cronaca del caos climatico. Il cambiamento sta avvenendo ad una velocità catastrofica, devastando vite e mezzi di sussistenza in ogni continente".

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