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Aborto, la Camera approva un ordine del giorno sulla legge 194: “Governo non la toccherà”

Il governo si impegnerà a non intervenire contro la legge 194 in alcun modo. È quanto prevede un emendamento presentato dal Movimento Cinque Stelle.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo di Giorgia Meloni dovrà "astenersi dall'intraprendere iniziative di carattere anche normativo volte a eliminare o limitare il sistema di tutele garantito dalla legge 194", quella che regola l'interruzione volontaria di gravidanza. È quanto prevede un ordine del giorno approvato alla quasi unanimità (257 voti a favore, nessuno contrario e solo tre astenuto) in Aula alla Camera, durante la discussione sulla commissione parlamentare del femminicidio.

Un ordine del giorno presentato da Stefania Ascari, esponente del Movimento Cinque Stelle, e rivisto alla luce di una riformulazione proposta dal governo. Il governo infatti inizialmente aveva dato parere contrario all'ordine del giorno pentastellato, appoggiato anche dalle altre forze di opposizione.

"L'approvazione dell'ordine del giorno M5S a mia prima firma che impegna il governo Meloni a non toccare la legge 194 segna una svolta nel dibattito su questo tema di estrema delicatezza. Anche la maggioranza e l'esecutivo si sono resi conto che è un impegno doveroso verso tutte le donne e hanno cambiato parere, accogliendo e votando il nostro documento", ha commentato la deputata Cinque Stelle.

"La legge 194 resta una garanzia dei diritti e dell'autodeterminazione delle donne, un presidio di legalità. Non può essere messa in pericolo per soddisfare mere esigenze elettorali e di consenso. La 194 non si tocca", ha aggiunto, per poi puntare il dito contro la ministra della Famigli, Eugenia Roccella, che in una recente intervista televisiva aveva detto che "l'aborto purtroppo fa parte della libertà delle donne".

La ministra, da parte sua, oggi è tornata sul tema affermando: "Riguardo la proposta di legge sullo statuto del concepito, sono stata la prima a fare una dichiarazione sul tema, ma comunque autorevolmente l'ha fatta subito il senatore Malan, capogruppo di Fratelli d'Italia, e in tutto il percorso della campagna elettorale la presidente del Consiglio ha più più e volte in modo reiterato ha dichiarato la posizione del partito e del governo sulla questione della legge 194".

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