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Pisanu e 28 senatori del Pdl per un nuovo movimento liberaldemocratico

Sono 29 i senatori del Pdl firmatari di un documento che lancia un nuovo gruppo liberaldemocratico che guarda ad un nuovo centrodestra nel segno del centrismo.
A cura di Antonio Palma
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Pisanu e 28 senatori del Pdl per un nuovo movimento liberaldemocratico

Non si parla di scissione ma il documento firmato oggi dai 29 senatori del Pdl è un chiaro segnale al partito a muoversi in una certa direzione facendo richiamo ad un generico nuovo movimento liberaldemocratico che guarda inesorabilmente al nuovo centrodestra di Casini e Fini. A guidare la fronda l'ex Ministro e Presidente della commissione antimafia Beppe Pisanu e l'ex Presidente del Consiglio Lamberto Dini che hanno raggruppato intorno a loro gli scontenti del partito di Alfano.

Un nuovo movimento liberaldemocratico – Il documento presentato oggi poggia l'accento sul fatto che è fondamentale creare un nuovo movimento liberaldemocratico che vada oltre il Pdl, che "può essere il motore principale di un tale processo, ma non può pretendere di guidarlo da solo". Secondo i dissidenti il Pdl da solo non andrebbe lontano, ma c'è bisogno di confrontarsi e lavorare con gli altri "in condizioni di pari dignità". Insomma le basi per un nuovo movimento liberaldemocratico al contempo laico e cattolico, nazionale ed europeista, ma anche contrario ad ogni forma di estremismo, una sorta di nuovo centro che guarda a destra.

Un gruppo che guarda al centrodestra di Casini e Fini – Un nuovo attore politico all'orizzonte dunque visto che come scrivono i firmatari oggi i partiti sono in seria crisi e quindi c'è bisogno di ridargli credito,e  il modo migliore per operare in questo senso è rinnovare ma soprattutto "riaggregare i partiti, nella forma e più ancora nella sostanza". Sembra una chiara strizzatina d'occhio a Casini e Fini con la voglia di dare vita ad nuovo centrodestra privo di ogni estremismo. Come confermano i 29 senatori nel documento "al di là del Pdl, molti liberaldemocratici, oggi diversamente collocati nelle istituzioni e nella società civile, sono disposti ad unire le loro forze e ad avanzare, tutti insieme, una nuova proposta politica" e a confermarlo anche il leader di Fli Gianfranco Fini che in attesa di capire come agiranno gli altri componenti del Pdl al documento, lo ritiene degno di attenzione "perché pone con lucidità questioni reali e auspica una possibile evoluzione positiva del sistema politico".

Obiettivo bipolarismo – Il documento dei 29 senatori del Pdl comunque auspica la possibilità di raggiungere un bipolarismo maturo, agendo sulla legge elettorale, ma ancor prima cercando di creare anche dall'altro lato politico una situazione analoga "tra forze di origine marxista e movimenti e gruppi progressisti". Solo in questo modo l'Italia potrà avere non solo "due grandi partiti a vocazione maggioritaria e alternativi" ma che potrebbero avere posizioni conciliabili "ove le condizioni del Paese lo richiedessero".  L'appello finale e a tutti i colleghi Parlamentari affinché si velocizzino le riforme necessarie a cambiare la politica nazionale e a rinnovare i partiti.

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