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Pisa, le amiche di Elisa, uccisa dall’ex fidanzato: “Dovevamo denunciarlo, la tormentava da tempo”

Parlano le amiche e colleghe di Elisa Amato, la 29enne uccisa dal suo ex fidanzato, il calciatore Federico Zini, prima che lui si suicidasse. Sotto choc hanno raccontato di una relazione difficile e di comportamenti strani da parte del ragazzo: “Dovevamo denunciare Federico  perché da tempo la tormentava”.
A cura di Ida Artiaco
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"Dovevamo denunciare Federico  perché da tempo la tormentava". Sono ancora sotto choc le amiche e colleghe di Elisa Amato, la 29enne di Prato uccisa dall'ex fidanzato, il calciatore Federico Zini, con un colpo di pistola prima che quest'ultimo si suicidasse. I loro corpi senza vita sono stati ritrovati in un'auto nel parcheggio del campo sportivo di San Miniato, in provincia di Pisa. Nonostante le parole della famiglia di lui, che l'hanno descritto come una persona "tranquilla, che rideva e scherzava sempre", le compagne della vittima non riescono a darsi a pace. Come hanno raccontato, Federico tormentava Elisa da mesi, da quando lei aveva deciso di mettere un punto alla loro relazione.

La coppia era stata insieme un anno ed aveva convissuto per sei mesi. Poi il ragazzo aveva deciso di volare in Asia per dare una svolta alla sua carriera di calciatore, ma, quando è tornato, la sua fidanzata aveva deciso di lasciarlo. E lui non si è mai rassegnato. "Lei era troppo paziente – ha raccontato Alice, un’amica, come riporta il Corriere della Sera -. Le avevo detto di tagliare ogni rapporto con l’ex, ma a lei dispiaceva, continuava a credere che Federico fosse un ragazzo buono e che alla fine quell’infatuazione sarebbe passata anche a lui. Diceva che sarebbe guarito. Elisa era una volontaria, credeva nella gente".

Le colleghe di Elisa, che lavorava in un negozio nel centro storico di Firenze, non riescono a crederci. "Era una ragazza straordinaria, era felice di lavorare qui a Firenze e non gli pesava il viaggio quotidiano andata a ritorno da Prato. Se c’era da aiutare qualcuno era la prima. Aveva studiato all’Università di Pisa, leggeva molto, ma diceva che tutti i lavori avevano una grande dignità".

A rincarare la dose è stata anche la sorella di Elisa, Elena, che ai microfoni di alcune tv nazionali ha sottolineato come "Federico minacciava di suicidarsi, non l’aveva mai picchiata, ma era folle nelle sue manifestazioni. Non è stato un raptus di follia. Avvisaglie ce ne erano, abbiamo più volte cercato di convincere Elisa a fare denuncia per stalking, errore di ingenuità da parte sua e nostra non farla".

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