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Oslo, l’attentatore: “Atto atroce ma necessario”. Ed è giallo sui possibili complici

Anders Behring Breivik, unico indagato per le stragi di Oslo e Utoya, ha ammesso le proprie responsabilità, parlando di un “atto necessario”. Gli attentati sarebbero stati pianificati diversi mesi prima.
A cura di Alfonso Biondi
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Strage di Oslo

"E' stato un atto atroce ma necessario". Sono queste le parole con le quali  Anders Behring Breivik, presunto responsabile delle stragi di Oslo e Utoya, avrebbe confessato le proprie responsabilità. A riportarle è stato il suo avvocato, il quale ha anche aggiunto che l'attentato era stato pianificato diversi mesi prima. Forse anni. Già, perché nel 2009 Breivik  pubblicò su internet un memoriale di 1500 pagine intitolato "2083 Dichiarazione d'indipendenza europa": nel documento,  oltre ad essere rivendicato "l'uso del terrorismo come mezzo per risvegliare le masse", sono spiegati alcuni punti della futuro attentato. Breivik dice inoltre di aspettarsi di essere ricordato come il "peggior mostro dopo il secondo conflitto mondiale". E forse, visto il numero delle vittime ora fermo a 92, è proprio così che sarà ricordato.

BREIVIK AVEVA UN COMPLICE?- Al momento, quindi, il responsabile delle stragi pare avere un nome e un cognome. Gli inquirenti, però, stanno cercando di capire se Anders Breivik ha agito da solo o se si sia servito di uno o più complici. Al momento non ci sono prove che convalidino questa tesi; tuttavia alcuni sopravvissuti alla strage di Utoya hanno raccontato che a sparare sarebbero state almeno 2 persone. L'ipotesi è molto credibile per gli inquirenti, ma è anche possibile che Breivik abbia fatto tutto da solo e, per adesso, è lui l'unico indagato.

Strage di Oslo e Utoya

CHI E'BREIIVIK- Anders Breivik ha 32 anni, è norvegese doc, celibe, alto e biondo:  tratti somatici che da quelle parti ti fanno passare decisamente inosservato. E' proprietario di una fattoria a 150 chilometri da Oslo, nella regione di Heidmark, il cuore agricolo del Paese. E proprio in quella fattoria, servendosi di fertilizzanti di nitrato di ammonio, avrebbe costruito l'ordigno utilizzato ad Oslo. L’uomo, inoltre, aveva due armi registrate a suo nome, fra le quali un fucile automatico, forse usato nell’attacco a Utoya. Da quanto si evince poi dal suo profilo facebook, sarebbe un fondamentalista cristiano, vicino agli ambienti dell’estrema destra, con idee anti musulmane.

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