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Attentati ad Oslo e Utoya : ecco quello che è successo

Ecco la ricostruzione del venerdì di sangue che ha vissuto ieri la Norvegia.L’attentato a Oslo e quello sull’isola di Utoya hanno fatto registrare un bilancio di 91 morti.
A cura di Alfonso Biondi
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Forte esplosione vicino al palazzo del governo

Il premier Stoltenberg lo ha definito "il peggiore attacco dalla seconda guerra mondiale". Re Harald V parla di una "tragedia incomprensibile" E forse incomprensibile lo è davvero. Le immagini dell'attentato che ieri ha insanguinato la Norvegia sono ancora vive negli occhi delle persone e- c'è da scommetterci- lo saranno ancora a lungo.

L'ESPLOSIONE NEL CENTRO DI OSLO- Tutto inizia alle ore 15.20, quando al centro di Oslo viene avvertita una forte esplosione. Lo scoppio avviene sulla Akergataa, strada che porta alla fortezza di Akershus, e coinvolge un'area che ospita la sede del tabloid "VG" e alcuni uffici governativi, tra cui quello del premier Stoltenberg. Gli edifici della zona vengono distrutti dalla deflagrazione e sulla strada detriti e schegge di vetro feriscono i passanti. L'ultimo bilancio parla di 7 morti e diversi feriti, molti dei quali in gravi condizioni. Al momento dell'esplosione il premier non si trovava in ufficio e le autorità si precipitano a comunicare che si trova al sicuro. Le forze dell'ordine fanno evacuare la zona. Gli artificieri perquisiscono la stazione centrale e altri edifici e monumenti della zona in cerca di altri ordigni. Più tardi, sempre nella stessa zona, troveranno dell'esplosivo nei pressi della redazione di una Tv.

LA STRAGE SULL'ISOLA DI UTOYA- La tensione è altissima e nessuno si aspetta quello che sta per accadere. Due ore dopo l'esplosione della bomba, infatti, l'apocalisse si sposta nell'isola di Utoya, a una cinquantina di Km da Akergataa. Sull'isola è in corso il meeting annuale dei giovani laburisti. A un certo punto irrompe un uomo vestito da poliziotto che, imbracciando una mitraglietta, prende a sparare all'impazzata sui giovani. Scatta il panico generale: ognuno cerca di scappare, molti si gettano in acqua cercando di raggiungere a nuoto la terraferma. I corpi, però, cadono a terra uno dopo l'altro: i 10 morti annunciati dalla polizia diventano 25 per bocca di alcuni testimoni. Alla fine saranno 84 e avrebbero potuto essere molti di più se fossero esplosi gli altri ordigni piazzati dagli attentatori in altri punti dell'isola. Il bilancio ammonta a 91 vittime, comprese quelle di Oslo.

IL PRESUNTO ATTENTATORE- La polizia riesce a catturare il presunto attentatore: è un bianco, alto 1,90 m, probabilmente scandinavo. Qualcuno riferisce di averlo visto con un atteggiamento sospetto, sempre travestito da poliziotto, anche nelle vicinanze del luogo dell'attentato di Akergataa. In serata, poi, Sveining Sponheim, capo della polizia di Oslo, conferma che il presunto attentatore è norvegese. Secondo alcune indiscrezioni il fermato potrebbe essere il 32enne Anders Behring Breivik. L'uomo sul suo profilo facebook si definisce "single, cristiano e conservatore" con idee di estrema destra e anti-islamico. La sua identità non è ancora stata confermata dall'autorità che non si sono pronunciate neanche sulla matrice dell'attentato.

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