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Omicidio Rosboch, esami sulle auto degli indagati. Ipotesi abusi in casa Defilippi

Anche i carabinieri del Ris di Parma sono al lavoro sull’omicidio della professoressa di Castellamonte. Ieri sono stati ascoltati la fidanzata di Gabriele Defilippi, in carcere con l’accusa del delitto, e il fratellino 13enne.
A cura di Susanna Picone
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Sull'omicidio di Gloria Rosboch, l'insegnante di Castellamonte uccisa lo scorso 13 gennaio e il cui cadavere è stato ritrovato un mese dopo nella cisterna di una discarica del Torinese, stanno indagando anche i carabinieri del Ris di Parma. Il Reparto investigazioni scientifiche esaminerà le auto utilizzate da Gabriele Defilippi, ex allievo della professoressa che ha confessato il suo coinvolgimento nel delitto, da sua madre Caterina Abbattista e dall'amante Roberto Obert. Con particolare attenzione saranno compiuti esami sull’auto dentro la quale Gloria Rosboch sarebbe stata strangolata. Il lavoro – secondo quanto si apprende da fonti investigative – proseguirà poi negli appartamenti degli indagati: quello di Roberto Obert, a Forno Canavese, e i due in cui hanno vissuto Abbattista e Defilippi, a Castellamonte e Gassino Torinese. Proseguono intanto anche le analisi di computer e telefoni cellulari.

Ieri è stato ascoltato il fratellino di Gabriele Defilippi, un ragazzino di 13 anni che vive con il 22enne e la mamma Caterina Abbattista. A quanto si apprende dal ragazzino – che lasciato solo in casa il giorno dell'omicidio con le sue telefonate a Gabriele smontò l'alibi del fratello che disse di aver passato tutto il pomeriggio con lui – non sarebbe però emerso nulla di significativo per le indagini. C’è però una ipotesi inquietante e cioè che in casa Defilippi possano esserci stati degli abusi. L’indagine sull’omicidio di Gloria avrebbe infatti svelato una serie di particolari sulle frequentazioni di quella casa. Oltre a Roberto Obert, amante-complice di Gabriele attualmente in carcere, anche altre persone che nulla hanno a che fare con l’inchiesta e con la famiglia del piccolo, sarebbero stati ospiti nel 2014 della casa di Castellamonte: si parla di compagni di viaggio di Obert nei suoi soggiorni in Thailandia ritratti in atteggiamenti affettuosi proprio con il bambino. “Faremo istanza perché il piccolo sia affidato in modo esclusivo al padre – così l’avvocato Andrea Bertano – non sappiamo se sia stato coinvolto in abusi. Ma di certo suo padre voleva portarlo via da quella casa perché là succedevano cose che hanno molto spaventato il bambino”.

Sempre ieri i carabinieri hanno ascoltato anche Sofia, l’ultima fidanzata di Gabriele Defilippi, una marocchina di 20 anni che si era allontanata dall’Italia qualche giorno dopo il delitto della professoressa e che al suo ritorno si è presentata spontaneamente in procura. Al procuratore Giuseppe Ferrando e al comandante del Nucleo operativo dei carabinieri, Domenico Mascoli, la ragazza – che è stata ascoltata come persona informata sui fatti – ha detto di non avere nulla a che fare con il delitto dell'insegnante e ha precisato di non aver avuto il 13 gennaio scorso alcun contatto con Gabriele Defilippi. La giovane avrebbe anche detto di non aver mai avuto alcun sospetto che l’ex allievo della Rosboch potesse essere coinvolto in una storia del genere.

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