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Obama sprona l’Europa a combattere la crisi: si può fare di più

La Casa Bianca striglia il Vecchio Continente e chiede misure adeguate per scongiurare il rischio contagio oltreoceano: “I mercati sono scettici, crediamo che ulteriori passi debbano essere compiuti”.
A cura di Biagio Chiariello
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Obama sprona l Europa a combattere la crisi si puo fare di più

Dagli Stati Uniti arriva l'ennesima critica alla gestione europea della crisi: c'è pessimismo sulle misure adottate finora per garantire la ripresa e timore che la situazione peggiori, col rischio di contagiare anche l'altra parte dell'Oceano.  L'affondo è arrivato dal portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, che ha ribadito la necessità di «ulteriori passi» avanti per convincere i mercati finanziari che è stato fatto abbastanza per abbattere una prolungata crisi del debito che crea problemi all'economia globale e quindi anche a quella statunitense. Il monito della Casa Bianca è del tutto simile a quello lanciato dal Wall Street Journal. Secondo il noto quotidiano economico gli investitori internazionali sono sempre più inquieti per la crisi dell'Eurozona e la possibilità che il fallimento della Grecia faccia da effetto domino anche per altri Paesi come la Spagna. Col risultato di un vero e proprio «prolungato declino mondiale».

Proprio del caso spagnolo discuteranno oggi in teleconferenza i ministri delle Finanze e i banchieri centrali del G7. Il sentimento comune è che Madrid non sia in grado di ricapitalizzare le sue banche, dopo che Bankia ha chiesto 23,5 miliardi al governo. A preoccupare, però, sono anche i risultati delle elezioni del 17 giugno in Grecia, che potrebbero condurre Atene fuori dalla moneta unica, così come Cipro che potrebbe finire col chiedere un prestito al Fondo salva-stati per immettere 1,8 miliardi nella seconda banca di Nicosia.  «La vera preoccupazione in questo momento è l'Europa, la debolezza di certe banche, il fatto che siano sotto-capitalizzate e che gli altri paesi europei non abbiano agito sufficientemente per rispondere a queste questioni e costruire un firewall adeguato» non usa mezzi termini il ministro delle Finanze canadese, Jim Flaherty.

Salvare la zona euro, significa, dunque, salvare l'intera economia mondiale. Un concetto che il presidente Obama, già indebolito nella corsa alla riconferma alla Casa Bianca dai numeri sulla disoccupazione negli States, negli ultimi giorni ha ripeto in maniera ossessiva.  Magari l'Europa- ha esortato indirettamente Obama – potrebbe adoperarsi come hanno fatto gli Stati Uniti dopo la crisi scoppiata nel 2007 e seguire l'esempio di Washington sul sistema bancario.

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