72 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Nel decreto “Milleproroghe” del Governo il salvataggio di 40 mila precari della Pa

Nel provvedimento all’esame oggi del Consiglio dei ministri è contenuta una proroga per i lavoratori a termine della pubblica amministrazione che, per una norma del Jobs act, non avrebbero viste rinnovate le loro collaborazioni.
A cura di C. T.
72 CONDIVISIONI
1481325980187.jpg--gentiloni__un_premier_battezzato_dalle_primarie__perse

Nel decreto milleproroghe che entra oggi in Consiglio dei ministri c'è una sorta di salvataggio di 40 mila precari della pubblica amministrazione. Un provvedimento piuttosto urgente: dal primo gennaio, infatti, a causa di una norma contenuta nel Jobs Act sarà vietato il rinnovo delle collaborazioni a termine con la pubblica amministrazione.

Recentemente la ministra della Funzione pubblica, Marianna Madia, aveva palesato l'intenzione del governo di disporre una proroga dei precari, almeno fino all'arrivo definitivo del "Testo unico" del pubblico impiego – che prevederà un nuovo criterio alla base dei concorsi, quello delle "effettive necessità". Il Milleproroghe sul tavolo del Cdm di oggi prevede un intervento anche a favore di due categorie, che saranno "prorogate" per tutto il 2017: i vincitori di concorsi (circa 4.500) e coloro dichiarati "idonei" in un concorso (circa 150 mila). Non dovrebbero esserci, dunque, ulteriori concorsi in uscita per molte delle pubbliche amministrazioni – con relativa riduzione di costi del personale.

Per quanto riguarda gli stipendi degli statali legati al rinnovo contrattuale, l'intesa del 30 novembre scorso con i sindacati dovrebbe trovare attuazione nei prossimi mesi, dopo l'approvazione della riforma del pubblico impiego del prossimo febbraio.

Oltre al rinnovo degli statatli, sul piatto del milleproroghe ci sono anche altri temi. Tra questi, il rinnovo fino a fine 2017 dello stop al pagamento delle rate dei mutui sugli edifici distrutti o resi inagibili dalle scosse e sulle attività commerciali ed economiche svolte in stabili danneggiati nelle zone colpite dal terrmoto del Centro Italia; il "nodo" Banche popolari, la cui riforma è stata sopesa dal Consiglio di Stato in attesa della sentenza il prossimo 12 gennaio.

72 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views