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Inchiesta Sma, Sarracino (Pd): “Insulti dal clan Cimmino fanno raggelare, solidarietà a Fanpage”

L’inchiesta Bloody Money di Fanpage.it ha fatto saltare un affare illecito in cui era coinvolto anche il clan Cimmino; la circostanza, che emerge dall’ordinanza, aveva causato le ire del reggente, che aveva “augurato la morte” ai giornalisti. “Quelle parole fanno raggelare – commenta Marco Sarracino, segretario metropolitano del Pd Napoli – saremo sempre in difesa di chi lavora per la libera informazione”.
A cura di Nico Falco
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L'inchiesta giornalistica Bloody Money di Fanpage.it sugli illeciti nello sversamento dei rifiuti, che si era incrociata con quella giudiziaria della Procura di Napoli che ha portato all'ordinanza che ha travolto la Sma Campania, aveva causato le ire di affiliati del clan Cimmino, che proprio a causa della diffusione del lavoro giornalistico si erano visti sfumare un affare già concluso.

"Le parole emerse dagli stralci della Procura di Napoli, rivolte ai giornalisti di Fanpage.it, fanno raggelare – commenta Marco Sarracino, segretario metropolitano del Pd – il reggente del clan Cimmino, Andrea Basile, ha continuato a insultarli, si legge, “Augurandogli nuovamente la morte”. Il Partito Democratico di Napoli esprime piena solidarietà e vicinanza a tutta la redazione di Fanpage.it. Saremo sempre dalla parte, ed in difesa, di chi lavora per la libera informazione e per la legalità".

La circostanza viene riportate in uno stralcio dell'ordinanza. Giovanni Caruson, ritenuto affiliato al clan del Vomero, parla con Andrea Basile, che invece è considerato l'attuale reggente. I due discutono di un incarico che Caruson avrebbe fatto affidare a ditte a lui vicine in cambio di una grossa tangente, in parte diretta anche a un funzionario regionale. Tutto era però saltato dopo la diffusione dell'inchiesta giornalista. Mentre i due discutono, si legge nell'ordinanza, Basile insulta di nuovo i giornalisti, "augurandogli nuovamente la morte".

Gli episodi dell’inchiesta

Sul ruolo dei Cimmino era intervenuta anche l'assessore Alessandra Clemente, vittima in prima persona del clan del Vomero: la madre, Silvia Ruotolo, fu uccisa per errore nel 1997, durante un agguato che aveva per obiettivo un affiliato ai Cimmino. "Se loro sono ancora lì – aveva detto – è perché la politica non si è schierata tutta contro la camorra".

La Filp – Cisal: "Minacce gravi, intervenga Prefetto"

Il dipartimento editoria della Filp Cisal, tramite una nota firmata dal responsabile regionale Vincenzo Sbrizzi, ha espresso "piena solidarietà ai giornalisti e a tutti i membri della redazione di Fanpage.it, vittime di un pericoloso attacco da parte di membri di spicco del clan Cimmino". "Le parole intercettate di Basile e Caruson farebbero tremare i polsi a qualsiasi cronista – continua Sbrizzi – chiediamo l'immediato intervento del prefetto per garantire l'incolumità dei giornalisti di Fanpage".

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