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Come l’inchiesta di Fanpage.it ha fatto saltare un affare tra camorristi e politici

Uno degli affari che un affiliato del clan Cimmino stava per chiudere nel settore dello smaltimento rifiuti, accaparrandosi un incarico senza nemmeno una gara, è saltato a causa della diffusione dell’inchiesta giornalistica Bloody Money di Fanpage.it. La circostanza ricostruita nell’ordinanza della Procura di Napoli eseguita oggi sullo smaltimento e sulla Sma Campania.
A cura di Nico Falco
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Bloody Money, inchiesta su rifiuti e politica

Il sistema lo avevano già trovato, si erano accordati, stavano pure per pagare 40mila euro di tangente. Soltanto gli ultimi dettagli e il clan Cimmino avrebbe concluso l'affare, senza nemmeno partecipare a una gara per l'affidamento. Poi, però, avevano dovuto bloccare tutto, a causa della diffusione dell'inchiesta giornalistica Bloody Money di Fanpage.it. La circostanza viene ricostruita nell'ordinanza da 19 misure cautelari eseguita oggi da Polizia di Stato e Guardia di Finanza, incentrata sugli illeciti dello smaltimento rifiuti e sulla Sma Campania.

L'affare in questione riguarda l'affidamento di un incarico a una cordata di imprenditori collegata al clan Cimmino tramite Giovanni Caruson, ritenuto a tutti gli effetti affiliato del gruppo criminale egemone nella zona del Vomero. Altri protagonisti di quella trattativa sono Lucio Varriale, funzionario della Regione Campania, e Andrea Basile, che del clan Cimmino è considerato l'attuale reggente.  Il periodo è il marzo 2018, tre settimane dopo la pubblicazione dell'inchiesta Bloody Money.

La tangente già concordata per Varriale

In una conversazione intercettata in ambientale nell'automobile di Caruson il 9 marzo si sente l'uomo che fa riferimento al ruolo di Varriale, individuato come tramite con il consigliere Luciano Passariello, e parla dei loro affari, dicendo che a suo modo di vedere non si può configurare l'aggravante mafiosa in quanto non ci sono state minacce. Da quei dialoghi, rileva la Procura nell'ordinanza, "appare ben evidente che Varriale, al contrario di Passariello, fosse assolutamente consapevole e a conoscenza della caratura criminale del Caruson e del gruppo camorristico del clan Cimmino".

Gli episodi dell’inchiesta

Dal prosieguo delle indagini, inoltre, "emergeva più che confermato il ruolo del funzionario infedele Varriale e la condotta contraria ai doveri del suo ufficio dello stesso tenuta per favorire il Caruson, il suo clan di appartenenza e la cordata di imprenditori interessati all'affare dello smaltimenti dei rifiuti da parte della Sma, e ciò a fronte della promessa della corresponsione di una tangente peraltro già determinata nel suo ammontare".

Lo stralcio dell’ordinanza relativa all’affare saltato
Lo stralcio dell’ordinanza relativa all’affare saltato

L'affare del clan Cimmino saltato per l'inchiesta di Fanpage

In una successiva intercettazione, captata il 13 marzo 2018 e riassunta in ordinanza, Caruson parla con Andrea Basile e ribadisce che l'affare era già ben indirizzato, era stata intrapresa "la strada giusta, destinando una tangente al Varriale, affare non andato in porto solo a causa della esplosione giornalistica di Fanpage e dall'intervento dei giornalisti di Fanpage". Dopo che Basile insulta nuovamente i giornalisti di Fanpage, "augurandogli nuovamente la morte", Caruson aggiunge: "Noi la scopa l'avevamo indovinata". E l'uso del plurale, rileva la Procura, è importante perché indica che non si trattava di una iniziativa personale ma di un affare che avrebbe dovuto coinvolgere anche il clan Cimmino.

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