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Eleonora, morta di leucemia a 18 anni: “Condizionata dai genitori e curata con aspirine”

Un dossier di sei pagine svela lo stato psicologico di Eleonora Bottaro, la 18enne morta per aver rifiutato di curare la leucemia con la chemioterapia. “Appare immatura dal punto di vista psicologico e pesantemente condizionata dai genitori. Non sembra essere pienamente consapevole della gravità della patologia”, scrivono i medici del Comitato etico di Padova.
A cura di Charlotte Matteini
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Eleonora Bottaro

Un dossier di sei pagine, redatto dal comitato etico per la pratica clinica pediatrica dell’Azienda ospedaliera di Padova, composto da 23 tra medici, infermieri e giuristi – comitato al quale si era rivolta l’équipe di Oncoematologia che aveva in cura la giovane Eleonora Bottaro, la diciottenne padovana morta di leucemia linfoblastica acuta che aveva deciso di rifiutare la chemioterapia per curarsi con la medicina alternativa, in particolare seguendo la teoria di Hamer, filosofia elaborata dal medico tedesco Ryke Geerd Hamer, il quale sostiene che le malattie che colpiscono le persone sono una risposta a traumi psicologici irrisolti e vanno trattate rifiutando le tradizionali cure proposte dalla medicina ufficiale perché sarebbero inutili. Secondo i medici del comitato etico di Padova Eleonora sarebbe stata plagiata dalle convinzioni dei genitori, che sin dalla tenera età l'avrebbero convinta ad aderire alla teoria hameriana. "Eleonora appare immatura dal punto di vista psicologico e pesantemente condizionata dai genitori. Non sembra essere pienamente consapevole della gravità della patologia e dell’urgenza di intervenire con una terapia adeguata", si legge nel dossier redatto lo scorso 22 febbraio e reso pubblico da un articolo di Quotidiano.net.

Secondo il Comitato chemioterapia avrebbe garantito alla ragazza "una probabilità di sopravvivenza superiore all’80%", mentre rifiutandola la leucemia sarebbe divenuta "sicuramente mortale in breve tempo". Il dossier è stato acquisito dalla Procura di Padova, che ora indaga per appurare l'eventuale presenza di condotte penali a carico dei genitori della ragazza. "A partire dagli 11 anni, Eleonora è stata condizionata dall’adesione della famiglia alle teorie di Hamer e ha poi vissuto il grave trauma della morte improvvisa del fratello", trauma che secondo i genitori avrebbe generato la patologia che l'ha condotta alla morte.

Nel dossier, inoltre, il comitato etico sottolinea come i genitori si siano sempre opposti a qualsiasi ingerenza esterna: "Sono sempre presenti, ribadendo l’importanza che Eleonora si attenga allo stile di vita scelto dalla famiglia, basato sul rifiuto della tecnologia", ovvero no tv, tablet, musica, smartphone". La famiglia di Eleonora avrebbe abbracciato questa filosofia circa sei anni fa, "dopo una fase di tensione tra il padre e il figlio maggiore, per deludenti risultati scolastici", pensando potesse essere la soluzione al problema. I medici ricostruiscono inoltre tutta la malattia della ragazza, ricoverata per la prima volta il 13 febbraio di quest'anno prima a Monselice e poi a Padova. Quando Eleonora giunse in ospedale, soffriva di dolori lancinanti da due mesi, che con il passare del tempo divenivano sempre più acuti. "In questa fase pare sia stata trattata con paracetamolo, agopuntura e cortisone, probabilmente il tutto autoprescritto. Anche dopo l’effettuazione, l’11 febbraio, di un emocromo che rivelava valori preoccupanti, i genitori procrastinavano il ricovero, nonostante il medico curante ne evidenziasse l’immediata necessità. Solo dopo la sua minaccia di rivolgersi ai carabinieri, il giorno dopo i genitori hanno portato Eleonora al Pronto soccorso di Monselice", si legge nelle carte.

Secondo il Comitato etico, quindi, ci sarebbe un'evidente responsabilità della famiglia che, avendo abbracciato la Nuova medicina germanica del dottor Hamer" avrebbe condizionato Eleonora e condotto la ragazza alla morte privandola delle cure necessarie, cure che avrebbero potuto salvarle la vita nell'80% dei casi.  "Le terapie suggerite dai medici devono essere somministrate a prescindere dall’immotivato dissenso di Eleonora e dei genitori", dichiararono i medici del comitato quando ancora Eleonora aveva speranza di guarire dalla leucemia contratta.

Secondo Roberto Mastalia, l'avvocato della famiglia Bottaro, però, la descrizione del comitato etico non corrisponderebbe affatto alla verità dei fatti. "Per prima cosa il parere del comitato non è firmato da nessuno. Inoltre è stata sempre Eleonora, intelligente e matura, a resistere alle proposte terapeutiche formulate in maniera priva di sensibilità. La famiglia non ha mai aderito ad alcuna Nuova medicina germanica, tantomeno per un presunto quanto falso dissapore tra il padre e il primogenito. Infine il tribunale dei minori ha accertato come Eleonora fosse consapevole dei rischi connessi sia alle terapie, sia al rifiuto delle stesse", sostiene l'avvocato Roberto Mastalia.

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