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Eleonora, stroncata dalla leucemia a 18 anni: i genitori non volevano facesse la chemio

Lino e Rita Bottaro, genitori di Eleonora, sono seguaci della teoria di Hamer e delle cosiddette cure alternative e credono che le malattie si manifestino in risposta a traumi psicologici irrisolti, ritenendo false le teorie scientifiche alla base della medicina tradizionale.
A cura di Charlotte Matteini
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Morta a 18 anni, stroncata dalla leucemia che l'aveva colpita un anno fa, Eleonora Bottaro, giovane di Bagnoli di Sopra, in provincia di Padova. Come riportano i cronisti del Mattino di Padova, i genitori di Eleonora per tutta la durata della malattia e per gran parte della loro vita, hanno avversato le terapie mediche tradizionali a cui i sanitari del reparto di oncoematologia, dell'Ospedale di Padova prima e di Schiavonia poi, volevano sottoporre la ragazza. Niente chemioterapia, niente medicine, solo cure alternative. Lino Bottaro e la moglie Rita erano seguaci, così come lo era anche Eleonora, della filosofia del medico tedesco Ryke Geerd Hamer, il quale sosteneva che le malattie che colpivano le persone altro non erano che una risposta a traumi psicologici irrisolti e come tali andavano trattate. La medicina tradizionale, quindi, diventa il nemico principale per chi segue la teoria di Hamer e i suoi seguaci, di cui il web e il mondo purtroppo sono pieni, sostengono che gran parte delle teorie scientifiche degli ultimi secoli siano falsità e non abbiano alcuna valenza veritiera.

Così, Eleonora non potendo accedere alle cure della medicina tradizionale è morta, divorata da una forma di leucemia che l'aveva colpita l'anno prima. I genitori, a causa della loro convinzione, avevano perso la patria potestà – Eleonora ha compiuto 18 anni solo due settimana fa, il 14 agosto scorso – ma questo non ha impedito alla famiglia di poter trasferire la ragazza in un centro di medicina alternativa svizzero, in cui è stata sottoposta a cicli di cura a base di cortisone e vitamina C. Stando alla ricostruzione dei cronisti Elisa Fais e Nicola Stievano, il trauma psicologico che avrebbe scatenato la leucemia nell'allora diciassettenne Eleonora sarebbe stata la morte del fratello Luca, ucciso da un aneurisma nel 2013, a soli 22 anni.

I medici dell'ospedale di Padova, in seguito alla diagnosi di leucemia, hanno provato qualsiasi strategia per salvare la vita della ragazza, ma di fronte alla reticenza dei genitori, nulla hanno potuto. Di fronte all'insistenza dei sanitari, infatti, Lino e Rita Bottaro hanno deciso di dimettere volontariamente la figlia di diciassette anni, scatenando così la reazione della direzione dell'Azienda ospedaliera che ha segnalato il caso al tribunale dei minori.

In seguito alla segnalazione, la patria potestà dei genitori è decaduta e i Bottaro si sono rivolti a un avvocato per provare a dirimere la questione. Nel frattempo, il tribunale dei minori aveva nominato il Paolo Benciolini come tutore della ragazza, professore di medicina legale. Nelle settimane a seguire, la famiglia è poi riuscita a ottenere il trasferimento in una struttura ospedaliera svizzera, a Bellinzona, struttura in cui però venivano praticate anche le cure alternative tanto care ai genitori di Eleonora.

"Continuavano a darci degli assassini. Non abbiamo fatto altro che ricordare che ci deve essere una libertà di cura", ha commentato l'avvocato Balduin, legale della famiglia Bottaro. In risposta alla decisione del tribunale dei minori di far decadere la patrià potestà, centinaia di cittadini di Bagnoli – compreso il sindaco – hanno firmato un documento in cui certificavano l'assoluta serietà della famiglia e sostenendo che i genitori si occupassero della sua salute e non fossero i mostri di cui i giudici stavano tratteggiando il ritratto.

"Sembrava che dopo le cure in Svizzera si fosse ripresa. Ma la situazione è nuovamente precipitata", ha dichiarato l'avvocato. Quando Eleonora è stata quindi ricoverata, ormai maggiorenne, all'ospedale di Schiavonia non c'era già più nulla da fare, la situazione era ormai compromessa.

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