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Monti dice sì all’ici sugli immobili della chiesa: esenti solo i luoghi di culto

In una comunicazione al vicepresidente della Commissione europea, il Premier ha annunciato la revisione della legislatura dell’imposta comunale sugli immobili per gli enti no profit attraverso un emendamento che presto sarà presentato in Parlamento. Il provvedimento del Presidente del Consiglio serve ad evitare sanzioni all’Italia in un procedimento di infrazione da parte del’Ue per aiuti di Stato.
A cura di Antonio Palma
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In una comunicazione al vicepresidente della Commissione europea, il Premier ha annunciato la revisione della legislatura dell'imposta comunale sugli immobili per gli enti no profit attraverso un emendamento che presto sarà presentato in Parlamento. Il provvedimento del Presidente del Consiglio serve ad evitare sanzioni all'Italia in un procedimento di infrazione da parte del'Ue per aiuti di Stato.

Dopo anni di polemiche politiche, incertezze e rapporti diplomatici controversi tra Italia e Vaticano finalmente potrebbe esserci la tanto attesa modifica della legislazione in merito all'Ici, da oggi Imu, sugli immobili ecclesiastici. Il Premier Mario Monti, dopo le voci degli ultimi giorni, ha sciolto ogni indugio comunicando ieri al vicepresidente della Commissione europea, Joaquin Almunia, l'intenzione di presentare in Parlamento "un emendamento che chiarisca ulteriormente e in modo definitivo la questione dell'esenzione per gli immobili" degli enti non commerciali.

Il verdetto per la procedura di infrazione era atteso per maggio – L'annuncio è arrivato direttamente dalla Presidenza del Consiglio sottoforma di un comunicato diffuso sul sito di Palazzo Chigi, per sottolineare l'impegno preciso del Premier. La risposta di Monti all'Unione Europea, come si chiarisce anche nella nota, è un atto quasi dovuto e teso ad evitare sanzioni a carico dell'Italia da parte della Commissione di Bruxelles nell'ambito di una procedura di infrazione già avviata nell’ottobre 2010 per aiuti di Stato dopo un esposto del Partito radicale. Una decisione che punta ad evitare la sentenza attesa per maggio e che arriva proprio alla vigilia dell'incontro tra i vertici dello Stato e del Vaticano per l'anniversario dei Patti Lateranensi. Il provvedimento allo studio del Premier ovviamente riguarda tutte le strutture degli enti no profit, ma si sa che la maggior parte di questi in Italia appartiene alla Chiesa cattolica e quindi probabilmente il dibattito parlamentare verrà centrato soprattutto sulle strutture ecclesiastiche.

L'emendamento sarà basato su quattro punti cardine – L'emendamento a cui si riferisce Monti probabilmente sarà inserito nel decreto fiscale che il Governo dovrebbe approvare a breve, ed è strutturato su almeno quattro punti cardine. In primis sarà chiarito che tutte le esenzioni sono valide solo per gli immobili dove "si svolge in modo esclusivo un’attività non commerciale", ma soprattutto saranno abrogate le norme attuali che "prevedono l’esenzione per immobili dove l’attività non commerciale non sia esclusiva, ma solo prevalente". Soprattutto su quest'ultimo punto la discussione potrebbe inasprirsi poiché l'uso misto delle strutture resta il caso più frequente nel nostro Paese. E proprio su questo versante Monti ha annunciato anche "un'esenzione limitata alla sola frazione di unità nella quale si svolga l’attività di natura non commerciale" e che il "rapporto proporzionale tra attività commerciali e non commerciali" sarà stabilito attraverso delle direttive vincolanti e rigorose stabilite dal Ministro dell’economia e delle finanze.

Il Vaticano per il momento non si sbilancia – La Cei, molta attenta agli sviluppi della vicenda, ha già dichiarato che "ogni intervento sulle formule vigenti sarà accolto con la massima attenzione e senso di responsabilità", ma ha anche chiesto che sia preso in esame  "il valore sociale del vasto mondo del no-profit". Del resto i vescovi avevano già dato segnali di apertura anche se i dettagli sono ancora tutti da chiarire e dal Vaticano si attende di conoscere il testo presentato in parlamento prima di sbilanciarsi.

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