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Elezioni regionali Lombardia 2023

Sponsorizzare post per screditare Majorino: la strategia della destra per vincere le elezioni in Lombardia

I post diffamatori nei confronti del candidato di Pd e M5S sono stati condivisi su pagine Facebook che risultano riconducibili all’agenzia di comunicazione che cura la campagna elettorale per Attilio Fontana.
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La campagna elettorale del centrodestra in Lombardia si gioca anche promuovendo sui social notizie negative sugli altri candidati, condizionando così l'opinione pubblica. Ma, onde evitare troppe polemiche, meglio fare la condivisione su pagine non direttamente riconducibili a nessun partito e a nessun candidato. È il caso di due post condivisi e sponsorizzati dalla pagina Facebook "Cronaca – news", che apparentemente sembra una seconda pagina del giornale online Blitzquotidiano.it, quello fondato nel 2009 da Marco Benedetto.

In realtà – contattato da Fanpage.it – Benedetto spiega che la pagina gli era stata data da Luca Ferlaino della società Socialcom, quando svolgeva attività di consulenza social per loro, come risulta anche dal sito. “Oggi però – chiarisce l’editore di Blitz – vengono condivise in automatico le nostre notizie di cronaca, ma noi non siamo amministratori e non abbiamo neanche gli accessi alla pagina”.

Tutti i post appaiono, in effetti, come link al  quotidiano online, tranne due, che sono stati anche sponsorizzati (e questo non è possibile farlo automaticamente), e che screditano Pierfrancesco Majorino, candidato della coalizione di centrosinistra e del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni regionali in Lombardia.

Andiamo con ordine: dal 2 al 5 gennaio 2023 a molti utenti (esattamente fra le 60.000 e le 70.000, stando a quanto comunica Meta, proprietaria di Facebook e Instagram) compare sui social un post che mette in guardia gli elettori lombardi (la sponsorizzazione del post è, infatti, geolocalizzata nella sola regione) dalle "amicizie imbarazzanti" del candidato Majorino. Si tratta di un articolo che ricorda come nel luglio del 2020 l'europarlamentare del Pd abbia presentato Antonio Panzeri quale "militante dei diritti umani" durante un convegno. Solo che oggi Panzeri è coinvolto nel cosiddetto scandalo "Qatargate".

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Il post presenta un fotomontaggio di due immagini una accanto all'altra: una raffigurante Majorino, l'altra Panzeri. Ma, almeno in quella foto, i due non sono in realtà stati ritratti insieme, anche se nessuno esclude che si siano davvero incontrati nella loro carriera. L'articolo, però, benché condiviso dalla pagina "Cronaca – news" non proviene dal giornale Blitquotidiano.it come tutti gli altri, bensì da MilanoPost.info.

Questo sito (non siamo riusciti a trovare l'indicazione con la registrazione in Tribunale), che nulla ha a che vedere con Blitzquotodiano.it, risulta diretto da Fabrizio De Pasquale, già consigliere comunale e oggi candidato al Consiglio regionale lombardo per conto di Forza Italia, come lo stesso MilanoPost racconta in un suo articolo. Perché una pagina Facebook che nelle informazioni pubbliche dichiara di essere un'emanazione di Blitzquotidiano decida poi di condividere e sponsorizzare, con un importo di almeno 100-199 euro, l'articolo di un'altra testata è un primo elemento poco chiaro.

Il 6 gennaio, poi, compare sulla stessa pagina un altro contenuto che sbeffeggia Majorino: questa volta si tratta di un video (ripreso anche da altre testate, per la verità) in cui una donna senza fissa dimora scambia il candidato del Pd per un volontario e gli chiede di scattarle una foto insieme al governatore della Lombardia uscente e ricandidato del centrodestra, Attilio Fontana. In questo caso non c'è nessun link che rimandi a qualche sito e raggiunge addirittura 250.000 – 300.000 persone, sempre secondo quanto dichiara la stessa Meta.

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Il punto è: chi ha condiviso e sponsorizzato, mettendoci dei soldi, questi contenuti? Controllando la "libreria inserzioni" della pagina, pubblica per policy di Meta, non è possibile saperlo in quanto l'autore della sponsorizzata ha preferito non divulgarlo e, proprio per questo, Facebook ha bloccato l'inserzione quando si è accorto che il contenuto riguardava "temi sociali, elezioni o politica". Il social – secondo quanto riportato – avrebbe richiesto l'etichetta per questo tipo di contenuti e poi rimosso entrambi i post, che quindi avrebbero potuto raggiungere molte più persone se non fosse intervenuto il controllo di Facebook.

Spulciando, però, le precedenti tre inserzioni pubblicate da "Cronaca – news" si scopre che due (una del 22 aprile 2022 e una del 19 maggio 2021) sono state create e sponsorizzate da "SocialCom" con sito web indicato "socialcomitalia.com" e sede in via Alfredo Baccarini,  40 a Roma. La terza, del 23 aprile del 2019, risulta invece sponsorizzata da Luca Ferlaino, socio e fondatore proprio della Socialcom.

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Si tratta di una società di consulenza per la comunicazione sui social network che vanta molti clienti importanti, fra cui la già citata testata Blitzquotidiano.it e ultimamente – come ha raccontato lo stesso Ferlaino a La Repubblicail governatore uscente e ricandidato Fontana, proprio per la campagna elettorale per le elezioni del 12 e 13 febbraio in Lombardia.

Se sia stata, quindi, la Socialcom a sponsorizzare anche i due post su Majorino non è dato saperlo con certezza, proprio perché chi lo ha fatto non ha voluto rivelarsi pubblicamente. Ma sta di fatto che le altre sponsorizzazioni sono state effettuate proprio dalla società che oggi fa campagna elettorale per Fontana. Che Blitzquotidiano dichiara di non avere neanche gli accessi alla pagina, perché la gestiva Socialcom. E che fra quei post sponsorizzati ci sia anche un articolo di un sito il cui direttore è un candidato che appoggia Fontana.

La replica di Socialcom

In seguito ala pubblicazione dell'articolo Socialcom ha inviato una lettera in cui precisa che, da parte sua, non c'è "una strategia per screditare il candidato Pierfrancesco Majorino". Pur riconoscendo di aver utilizzato la pagina, la gestione della stessa "era condivisa con altre realtà/professionisti che si occupano di comunicazione digitale e diffusione editoriale".

"Noi non possiamo risalire – continua la nota, qui riportata per intero – con certezza all’identità della persona, tra i tanti profili amministratore della pagina, che ha pubblicato/sponsorizzato le due notizie di cronaca indicate nel pezzo di Fanpage. Ad ogni modo, per evitare di alimentare tensioni, in questa fase finale della campagna elettorale dove fraintendimenti e strumentalizzazioni sono sempre possibili, abbiamo oscurato la pagina Facebook in questione, così da risolvere la questione alla radice".

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