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Qatargate News -Inchiesta Qatar-Parlamento Europeo

Qatargate, valigie piene e la figlia nel passeggino: così Panzeri e Giorgi ritiravano i soldi

A inizio ottobre Panzeri sarebbe uscito con Giorgi da un hotel di lusso a Bruxelles con una valigia visibilmente più gonfia rispetto a quando è entrato. Lì ha incontrato il ministro del Lavoro del Qatar.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Antonio Panzeri
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Valigie che entravano vuote e uscivano piene di contanti da un hotel di lusso, una bimba di meno di due anni portata in passeggino sul luogo dello scambio. E poi le chat, le ricostruzioni, le modalità con cui Antonio Panzeri, Francesco Giorgi e altri – a loro vicini – influenzavano attivamente le decisioni politiche del Parlamento europeo per conto di Qatar e Marocco. O almeno questa è la ricostruzione della procura belga, che continua a indagare su una storia che – giorno dopo giorno – si arricchisce di particolari e retroscena sempre più inquietanti. Lo scandalo Qatargate, insomma, sembra essere davvero solo all'inizio.

Nelle ricostruzioni pubblicate oggi da Repubblica, infatti, viene descritto un vero e proprio sistema. Più che rodato. Il 10 ottobre scorso i due avrebbero incontrato – secondo le indagini dei magistrati belgi – un'ampia delegazione del governo del Qatar guidata dal ministro del Lavoro, Ali Ben Samikh al-Marri. All'albergo Steigenberger Wiltcher's di Bruxelles – uno dei più lussuosi della capitale – Panzeri sarebbe arrivato con una ventiquattro ore visibilmente vuota, che però all'uscita sarebbe stata decisamente più pesante e visibilmente ingrossata, secondo le ricostruzioni della procura. Il tutto è stato registrato dalle telecamere dell'hotel.

Panzeri raggiunge il ministro e la delegazione del Qatar alla suite del quarto piano. Assieme a lui c'è anche Giorgi, che si presenta con la figlia di venti mesi nel passeggino. La madre è la compagna di Giorgi, Eva Kaili, ormai ex vicepresidente del Parlamento europeo. E poi la valigia all'uscita che "sembra più piena", scrivono i magistrati di Bruxelles.

Nel frattempo, sempre secondo quanto ricostruisce Repubblica, leggendo le carte e le conversazioni telefoniche tra Panzeri e l'ambasciatore marocchino Abderrahim Atmoun, si possono tracciare le linee di un sistema con cui l'ex europarlamentare influenzava le decisioni politiche a Strasburgo. I nomi che vengono fatti, personalmente, sono quelli che sono usciti fino a ora. Ma tanti sono ancora coperti da omissis, e la maggior parte sarebbero italiani.

Il 14 novembre – ricostruisce ancora il giornale romano – si riuniscono a Bruxelles le commissioni Diritti dell'Uomo e Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni. Si parla di Qatar, interviene Marc Tarabella su suggerimento di Giorgi – che è in Aula – e Panzeri: dice che non c'era tutto questo interesse quando il mondiale si è tenuto in Russia nel 2018. Panzeri, sempre secondo le ricostruzioni, in questi messaggi si assicura che in commissione ci sia anche Moretti, mentre con l'ambasciatore marocchino parla di Cozzolino e dell'eurodeputata belga Maria Arena. Insomma, i magistrati hanno tra le mani un terremoto pronto a scatenarsi con ancora più forza. La sensazione è che siamo ancora alla punta dell'iceberg.

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