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Omicidio di Sofia Castelli a Cologno Monzese

Si nasconde nell’armadio e uccide l’ex fidanzata, chiesto il giudizio immediato per Zakaria Atqaoui

La pm ha richiesto il giudizio immediato per Zakaria Atqaoui, accusato di aver ucciso l’ex fidazata Sofia Castelli lo scorso 29 luglio. Al 23enne è contestato l’omicidio aggravato da futili motivi, premeditazione e l’uso del “mezzo insidioso”.
A cura di Enrico Spaccini
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Sofia Castelli e Zakaria Atqaoui
Sofia Castelli e Zakaria Atqaoui
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La Procura di Monza ha richiesto il giudizio immediato nei confronti di Zakaria Atqaoui, l'ex fidanzato di Sofia Castelli che nelle prime ore del mattino dello scorso 29 luglio è sbucato dall'armadio di casa sua a Cologno Monzese e l'ha uccisa colpendola con un coltello da cucina. La pm Emma Gambardella ha contestato al 23enne l'omicidio con le aggravanti dei futili motivi, della premeditazione e dell'uso del "mezzo insidioso". La pena massima prevista è l'ergastolo, perciò l'imputato non potrà avvalersi del rito abbreviato. Se il gip accoglierà la richiesta della pm, Atqaoui comparirà in processo davanti alla Corte d'Assise di Monza presieduta dal giudice Carlo Ottone De Marchi.

L'omicidio di Sofia Castelli

Era stato lo stesso Atqaoui quella mattina a fermare una pattuglia della polizia locale e, ancora sporco di sangue, a dire di aver commesso un omicidio. La notte precedente, Castelli era stata a ballare al The Beach, un locale della periferia est di Milano. Raggiunta ormai l'alba, la 20enne aveva deciso di ospitare a casa sua, a Cologno Monzese, una delle sue amiche più strette dato che la sua famiglia era fuori per qualche giorno.

Arrivate all'abitazione, le due si sono coricate in due stanze diverse visto che avrebbero dovuto svegliarsi in orari diversi. Nell'armadio della 20enne, però, si era già nascosto alcune ore prima il suo ex fidanzato e aveva con sé l'arma presa dalla cucina con cui l'ha poi uccisa.

Atqaoui e Castelli avevano avuto una relazione sentimentale, poi finita per volere della ragazza. Il 23enne italo-marocchino, però, non ha mai accettato la cosa ed era ossessionato che la 20enne potesse vedere un altro ragazzo. A raccontarlo era stato lui stesso ai carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni una volta arrestato.

Il piano di Zakaria Atqaoui

Così, alcuni giorni prima di quel 29 luglio, Atqaoui era riuscito a farsi aprire la porta di casa da Castelli con la scusa di mangiare insieme un pezzo di torta che le aveva portato. Con questo stratagemma, il 23enne è riuscito a impossessarsi del mazzo di chiavi che ha usato per entrare di nascosto nella casa dell'ex fidanzata.

Mentre Castelli era a ballare, ha preso un coltello dalla cucina e si è nascosto nell'armadio della sua camera da letto. La sua intenzione era quella di scoprire la 20enne insieme a un altro ragazzo. "Giuro che me la paga", aveva scritto in quell'attesa a un amico. Quando Atqaoui ha aperto l'anta dell'armadio, nel letto c'era solo Castelli che non ha avuto modo di difendersi dalle sue coltellate.

In attesa del processo, il 23enne è stato trasferito dal carcere di Monza a quello di Pavia, nella sezione riservata ai detenuti "protetti".

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