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Omicidio di Sofia Castelli a Cologno Monzese

Omicidio Cologno Monzese, Sofia Castelli non è riuscita a difendersi: i primi risultati dell’autopsia

Arrivano i primi risultati dell’autopsia che si sta svolgendo sul corpo di Sofia Castelli, la ventenne uccisa dall’ex fidanzato Zacaria Atqaoui in casa sua a Cologno Monzese (Milano). La vittima non avrebbe avuto modo di difendersi. Il 23enne l’avrebbe sorpresa nel sonno con quattro coltellate.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sofia Castelli, la ragazza di vent'anni uccisa a Cologno Monzese (Milano) dall'ex fidanzato 23enne Zakaria Atqaoui, non si sarebbe difesa. È quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia. Il reo confesso si sarebbe nascosto nell'armadio per sei ore e poi, una volta che la giovane si è addormentata, l'avrebbe sorpresa nel sonno. Non le avrebbe quindi dato modo di poter reagire. Sul corpo della vittima, infatti, non ci sarebbero ferite o segni riconducibili a una colluttazione con il suo assassino. Il 23enne l'avrebbe colpita con un coltello da cucina per ben quattro volte.

L'autopsia sul corpo di Sofia Castelli, uccisa dall'ex fidanzato

L'esame autoptico continuerà nella giornata di oggi, venerdì 4 agosto. Non è escluso che Castelli abbia causato graffi all'aggressore con un gesto istintivo e involontario. Per questo motivo, sarà accertato la presenza di tracce di pelle sotto le unghie della ventenne. Nel frattempo domani, sabato 5 agosto, si svolgeranno i funerali della ragazza nella parrocchia di San Giuliano a Cologno Monzese. Sono attese centinaia di persone considerata l'enorme partecipazione alla fiaccolata che si è svolta mercoledì 2 agosto tra le vie del comune dell'hinterland milanese.

Tra i partecipanti, c'era anche la migliore amica della ventenne. La stessa che si trovava nell'appartamento al momento dell'omicidio: la giovane dormiva nella stanza accanto e non si è resa conto del massacro. "Ciao mia piccola Sofi, migliori amiche per la vita giusto? Avevamo così tanti progetti e sogni insieme ma ora niente ha più senso senza di te. Anche la mia vita è stata spezzata e nessuno ti riporterà mai di me, solo Dio potrà perdonarmi": le ha scritto sui social.

Zacaria Atqaoui perseguitava l'ex fidanzata

A svolgere le indagini sono i carabinieri di Sesto San Giovanni, che sono coordinati dalla pubblico ministero di Monza Emma Gambardella. Un'altra amica della vittima ha raccontato agli inquirenti che il 23enne – che adesso si trova in carcere con l'accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi – era possessivo e perseguitava la ventenne. Atqaoui si sarebbe spesso presentato sotto casa della ragazza o nei luoghi che frequentava. La riempiva di messaggi su Instagram tanto Castelli lo aveva bloccato. Il 23enne era ossessionato dalla possibilità che l'ex fidanzata avesse una nuova relazione.

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Venerdì, il giorno prima del femminicidio, si sarebbe presentato a casa della ragazza e le avrebbe sottratto un mazzo di chiavi. Nella notte tra il 23 e il 24 si sarebbe presentato nella stessa discoteca che la ventenne e le sue amiche avevano scelto per passare una serata tranquilla: "Zakaria aveva litigato con un ragazzo, giungendo alle mani, perché riteneva avesse mostrato attenzioni nei confronti di Sofia", ha raccontato l'amica della vittima. Il 23enne sarebbe stato portato fuori da un addetto alla sicurezza.

La settimana successiva, nella notte in cui Castelli è stata uccisa, le ragazze erano tornate in discoteca. Una volta rientrate in casa, Castelli e l'amica avrebbero iniziato a parlare. Avrebbero citato un amico della giovane e il 23enne, sentito pronunciare quel nome, avrebbe scritto a un amico: "Me la paga".  poi sarebbero andate a dormire. Una volta che la ventenne si è addormentata, Atqaoui è uscito dall'armadio e sarebbe andato in cucina per cambiare coltello. Sarebbe poi rientrato nella sua stanza e l'avrebbe accoltellata. Dopodiché avrebbe cambiato i vestiti zuppi di sangue e si sarebbe diretto verso la stazione della polizia locale dove si è poi costituito.

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