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Omicidio di Sofia Castelli a Cologno Monzese

Sofia Castelli, uccisa dall’ex fidanzato: lui le ha rubato le chiavi di casa e l’ha accoltellata nel sonno

Sembrerebbe che l’ex fidanzato di Sofia Castelli, uccisa nel suo appartamento a Cologno Monzese, le avrebbe rubato le chiavi di casa e poi l’avrebbe accoltellata nel sonno.
A cura di Ilaria Quattrone
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La ventenne Sofia Castelli è stata uccisa dal suo ex fidanzato mentre stava dormendo nella sua camera da letto a Cologno Monzese (Milano). Castelli aveva vent'anni ed è morta dopo diverse coltellate al collo. Dopo averla ammazzata brutalmente, il 23enne Zakaria Atqaoui è andato nella centrale della polizia locale e ha confessato l'omicidio: "L'ho uccisa. Ho accoltellato la mia ragazza".

Sofia Castelli sarebbe stata uccisa con un coltello da cucina

Sembrerebbe che il ragazzo abbia utilizzato un mazzo di chiavi di casa che aveva rubato Castelli. È così che si sarebbe introdotto nell'appartamento all'alba. Avrebbe poi preso un coltello dalla cucina e l'avrebbe massacrata nel sonno: l'avrebbe accoltellata più volte e soprattutto alla gola. Sarebbe poi scappato e si sarebbe diretto verso la stazione della polizia locale.

Nonostante i genitori e il fratellino della ragazza fossero in Sardegna, a casa di Sofia era rimasta a dormire una delle amiche della giovane. La ragazza però non si sarebbe accorto di nulla. Dopo la confessione, gli investigatori si sono catapultati a casa della donna che si trova in corso Roma: hanno trovato il corpo in camera sua.

I due sono stati fidanzati per tre anni

Sofia e il suo assassino sono stati fidanzati più o meno tre anni. La famiglia del ragazzo si sarebbe trasferita all'estero e i genitori della giovane lo avrebbero accolto in casa loro per circa un anno e mezzo. Due settimane fa i due si sono lasciati e qualche giorno prima avrebbero litigato. I carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni, coordinati dal pubblico ministero di Monza Emma Gambardella, stanno cercando di ricostruire l'intera dinamica.

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Gli inquirenti stanno valutando anche di riconoscere l'aggravante della premeditazione. Adesso bisogna aspettare i risultati dell'autopsia.

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