Si ferma ancora una volta la bonifica della Caffaro: “Inammissibile” l’unica offerta presentata
L'offerta presentata dal raggruppamento temporaneo d'imprese composto da Greenthesis, Htr Bonifiche e Nico Spa è stata esclusa dalla gara per la bonifica dello stabilimento Caffaro. Lo ha comunicato questa mattina, giovedì 1 dicembre, il commissario straordinario del sito di interesse nazionale Mario Nova. Per la commissione, l'offerta era "inammissibile".
L'offerta "inammissibile"
Quando lo scorso 14 settembre si è svolta l'apertura della busta economica, il raggruppamento delle tre aziende, una milanese, una romana e una sicula, era stato il solo soggetto a farsi avanti. Al prezzo a base d'asta avevano proposto uno sconto dello 0,75 a fronte di un appello dal valore di circa 62 milioni di euro.
Tuttavia, quell'offerta riportava una nota che non è sfuggita alla commissione: "Riserve e condizioni di criticità escluse dal disciplinare, oltre che dalle norme generali su appalti pubblici". In poche parole, chiedevano di revisionare i costi previsti per la bonifica del Sin Caffaro seguendo i prezzi del mercato.
Una richiesta insolita, che ha costretto la commissione a chiedere un parere all'Avvocatura dello Stato. Parere che il 17 novembre ha portato all'inammissibilità dell'offerta.
Una nuova gara, l'unica soluzione
"Stante l'assenza di offerte alternative, prendiamo atto della situazione e andiamo avanti", ha detto il commissario Nova. L'opzione più probabile è quella dell'indizione di una nuova gara, dal valore economico identico al precedente ma con gli obiettivi rivisti.
Il rincaro dei prezzi dell'energia e delle materie prime è innegabile. Perciò, se non si vogliono aumentare i fondi, si farà di meno con gli stessi soldi. Punti principali saranno: "Demolizione degli impianti degli edifici, gestione della barriera idraulica e bonifica di quelle aree all'interno del sito industriale ritenute le più pericolose dal punto di vista ambientale".
Per i primi mesi del 2023 era prevista l'apertura del cantiere e l'inizio dello smantellamento dei capannoni. Ora, la speranza è di poter indire una nuova gara entro giugno del nuovo anno.