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Si ferma ancora una volta la bonifica della Caffaro: “Inammissibile” l’unica offerta presentata

Dopo il parere dell’Avvocatura dello Stato, la commissione ha dichiarato “inammissibile” l’unica offerta presentata per la bonifica della Caffaro. Entro giugno 2023 potrebbe essere indetta una nuova gara con gli stessi fondi e con gli obiettivi rivisti.
A cura di Enrico Spaccini
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L'offerta presentata dal raggruppamento temporaneo d'imprese composto da Greenthesis, Htr Bonifiche e Nico Spa è stata esclusa dalla gara per la bonifica dello stabilimento Caffaro. Lo ha comunicato questa mattina, giovedì 1 dicembre, il commissario straordinario del sito di interesse nazionale Mario Nova. Per la commissione, l'offerta era "inammissibile".

L'offerta "inammissibile"

Quando lo scorso 14 settembre si è svolta l'apertura della busta economica, il raggruppamento delle tre aziende, una milanese, una romana e una sicula, era stato il solo soggetto a farsi avanti. Al prezzo a base d'asta avevano proposto uno sconto dello 0,75 a fronte di un appello dal valore di circa 62 milioni di euro.

Tuttavia, quell'offerta riportava una nota che non è sfuggita alla commissione: "Riserve e condizioni di criticità escluse dal disciplinare, oltre che dalle norme generali su appalti pubblici". In poche parole, chiedevano di revisionare i costi previsti per la bonifica del Sin Caffaro seguendo i prezzi del mercato.

Una richiesta insolita, che ha costretto la commissione a chiedere un parere all'Avvocatura dello Stato. Parere che il 17 novembre ha portato all'inammissibilità dell'offerta.

Una nuova gara, l'unica soluzione

"Stante l'assenza di offerte alternative, prendiamo atto della situazione e andiamo avanti", ha detto il commissario Nova. L'opzione più probabile è quella dell'indizione di una nuova gara, dal valore economico identico al precedente ma con gli obiettivi rivisti.

Il rincaro dei prezzi dell'energia e delle materie prime è innegabile. Perciò, se non si vogliono aumentare i fondi, si farà di meno con gli stessi soldi. Punti principali saranno: "Demolizione degli impianti degli edifici, gestione della barriera idraulica e bonifica di quelle aree all'interno del sito industriale ritenute le più pericolose dal punto di vista ambientale".

Per i primi mesi del 2023 era prevista l'apertura del cantiere e l'inizio dello smantellamento dei capannoni. Ora, la speranza è di poter indire una nuova gara entro giugno del nuovo anno.

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