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Voghera, l'assessore leghista Massimo Adriatici spara e uccide un uomo

Omicidio Voghera, Adriatici pedinava Youns: cosa emerge dall’analisi dei filmati

Emerge un nuovo elemento nell’inchiesta sulla sparatoria di Voghera dove ha perso la vita Youns El Boussettaoui, e per la quale è agli arresti domiciliari l’assessore alla sicurezza Massimo Adriatici. Dall’analisi dei filmati al vaglio della Procura di Pavia ci sarebbe infatti un video che mostrerebbe la vittima seguita in diverse vie della città proprio da Adriatici.
A cura di Redazione Milano
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Massimo Adriatici
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Nella delicata inchiesta sulla morte a Voghera di Youns El Boussettaoui sarebbe emerso un nuovo tassello, un video che evidenzierebbe una "coincidenza quantomeno anomala". Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la Procura di Pavia, da una prima analisi dei filmati di videosorveglianza, avrebbe rintracciato la vittima, seguita in diverse vie della cittadina proprio Massimo Adriatici. L'assessore alla sicurezza è al momento agli arresti domiciliari dopo la convalida per eccesso colposo di legittima difesa nella sparatoria che ha ucciso il 38enne di origini marocchine.

Adriatici dovrà quindi spiegare quello che, a una prima lettura dei filmati, potrebbe sembrare un pedinamento, e che invece potrebbe essere da lui stesso smentito e ridimensionato come uno dei tanti controlli che svolgeva nella sua attività da assessore. Il giudice per le indagini preliminari aveva giustificato gli arresti domiciliari ad Adriatici sostenendo che fosse necessaria una "misura che limiti provvisoriamente ma fortemente la libertà di circolazione in capo a un soggetto che, per sua stessa ammissione, ha dichiarato di non essere in grado di gestirla (una situazione come quella, ndr) senza gravissimi rischi per la collettività".

Chiesto l'incidente probatorio

L’assessore ha comunque sempre negato la volontà di uccidere. Intanto, il pubblico ministero ha chiesto l’incidente probatorio per cristallizzare alcune testimonianze in merito alla morte di Youns El Boussettaoui. Gli avvocati della vittima hanno anche sottolineato, come dichiarato in un'intervista a Fanpage.it, che qualche giorno prima della sparatoria, il padre e il fratello di Youns El Boussettaoui stavano cercando disperatamente il 38enne, allontanatosi da un ricovero in ospedale dovuto ai problemi psichici di cui soffriva.

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