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Minaccia e aggredisce il medico che ha in cura la madre: “Sei un moscerino sulla mia Porsche”

È successo nel settembre del 2017 alla Clinica Città Studi di Milano. Oggi l’aggressore 52enne, consulente fiscale residente a Lugano, è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione per aver aggredito con pugni e insulti il medico che aveva in cura la madre. “Ti faccio trasferire a Lampedusa, stai attento”
A cura di Francesca Del Boca
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"Stai attento a quello che fai…tu sei come un moscerino sul parabrezza della mia Porsche". E poi via con strattoni, pugni, deliri di ogni genere. "Ti faccio trasferire a Lampedusa".

È successo nel settembre del 2017 alla Clinica Città Studi di Milano. Oggi l'aggressore, 52 anni, consulente fiscale residente nei pressi di Lugano, nonché accusato di lesioni aggravate, minacce e interruzione di pubblico servizio, è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione. Non solo: dovrà dare in risarcimento rispettivamente 10mila euro per la vittima e 8mila per l'ospedale, oltre al rimborso delle spese legali.

Vittima della storia riportata da La Repubblica è stato il medico Claudio Ciaramella, in servizio al pronto soccorso della clinica. Aggredito da quello che, in quel momento, era il figlio di una paziente.

L'aggressione nel Pronto soccorso della clinica

"Quando ho saputo dell'arrivo del figlio della signora, l'ho fatto entrare subito", ha raccontato il dottore in aula. "Lui non si è identificato. Io ero seduto, si è avvicinato e minacciosamente mi ha chiesto che farmaci avessi somministrato alla madre. Pensavo di non aver capito bene, gli ho chiesto di ripetere. E mi dice: "Guardi, mi dica subito questi farmaci, sennò la faccio sbattere a Lampedusa"".

Da lì esplode la rabbia dell'uomo. Impossibile da tenere a bada.

"L'ho invitato a sedersi, lui invece ha cercato di colpirmi a pugni. Io mi sono limitato a parare, avevo la scrivania di mezzo. Quando ha capito che non ci riusciva, ha sbattuto con violenza la scrivania contro il muro, buttando anche me contro il muro. Si è lanciato e mi ha stracciato il camice".

La testimonianza di un'infermiera

Il trambusto attira un'infermiera. "Sono uscito dalla scrivania per impedire che facesse male a lei, ed è allora che mi ha sferrato un pugno che mi ha colpito al volto". Il racconto è confermato dalle colleghe e dalle altre infermiere.

"Ho visto il dottor Ciaramella che era praticamente appiccicato al muro, la persona l'aveva bloccato. Di fronte a lui c'era questo signore che l'aveva colpito sull'arcata sopraccigliare e sullo zigomo, quindi aveva del sangue che veniva fuori".

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